A VENEZIA LA MONIZIONE ERA SEMPRE UNITA ALLA SPERANZA
Simonetta Dondi dall'Orologio
Il Giudizio Universale che ammiriamo ogni volta che andiamo a visitare la meravigliosa cattedrale dell’Assunta a Torcello, chissà, non tutti sanno che è uno dei più grandi esempi figurativi intorno al secolo XI-XIII (Venezia è stata grande ed importante fin dal principio).
La ubicazione è la stessa che abbiamo a Padova nella cappella Scrovegni: ovvero sopra la porta d’uscita, questo perchè i fedeli uscendo dal templo lo guardessero come monito a non peccare una volta fuori dalle pareti consacrate.
Nell’ osservare il mosaico vediamo che è facilmente visibile la divisione in due parti dove la prima (superiore) abbiamo la raffigurazione del Mistero della morte e Resurrezione di Cristo: qui con caratteristiche tipiche della tradizione bizantina della discesa agli Inferi (i tre giorni nel sepolcro).
La parte inferiore invece è divisa in tre fasce di mosaici che raccontano i vari momenti del Giudizio.
Quando Gesù discende agli Inferi è subito vittorioso e qui appare calpestando al demonio, prende ad Adamo per la mano e lo conduce mentre Eva vestita di rosso li segue.
Sotto la mandorla Gesù mostra a Maria ed al Battista le piaghe e quest’ultimi chiedono perdono per l’umanità.
Ai lati gli Angeli e gli Apostoli seduti giudicano al mondo con i cherubini che hanno le ali tempestate di occhi che sono vicini alla Sapienza di Dio.
Dalla mandorla esce un fiume di fuoco ardente che alimenta l’Inferno che si trova in basso a destra.
Sotto la mandorla sono anche presenti gli strumenti della Passione insieme al libro chiuso dai sigilli che verranno aperti al momento del Giudizio.
Al lato Adamo ed Eva inginocchiati mentre chiedono perdono.
Poi, ai lati due scene di resurrezione dei morti: a sinistra quelli che escono dai sepolcri con bende e a destra risorgono quelli che sono deceduti nel mare (in una località tanto unita all’acqua era logico que si rappresentassero defunti uniti al mare).
Un Angelo avvolge il cielo stellato che alla fine del mondo cesserà di esistere (per molto tempo il cielo stellato è stato preso come emblema di rassicurante perfezione e staticità e che un cambio sinificherebbe la fine del mondo…per i marinai la scomparsa delle stelle è uguale alla fine della navegazione, quindi, della vita).
Sotto abbiamo la Psicostasìa ovvero un angelo che pesa le anime da un lato il bene e dall’altro il male commessi dalla persona giudicata, mentre i diavoli cercano di far pendere la bilancia dalla loro parte (la presa delle anime è una rappresentazione tipica della religione egizia, senza diversità di sorta).
Sotto abbiamo delle anime in un giardino con San Pietro in possesso delle chiavi e l’Arcangelo Michele, il cui compito è accompagnare le anime nell’Aldilà.
E’ presente il buon ladrone, in attesa, e la Vergine che intercede per i peccatori.
Seduto tra due alberi Adamo ed altre anime come in una sala d’attesa, aspettando la salvezza.
A destro, come già si è detto, l’Inferno….due angeli rossi cacciano i superbi nelle fiamme dove troneggia Lucifero con in grembo l’Anticristo (rappresentato come un faciullo che inganna con la sua falsa innocenza, ma non sorride e lo sguardo è serio).
Nelle fascie sottostanti la punizione degli altri sei vizi capitali.
I lussuriosi con il ricco Epulone che chiede un goccio d’acqua; i golosi che si mordicchiano le manie; gli irosi immersi nell’acqua profonda a placarne la rabbia.
Gli invidiosi che dagli occhi dei loro teschi escono serpenti; gli avari uomini di tutte le razze con teste riccamente ingioiellate; gli accidiosi sono rappresentati con ossa, mani e piedi sparsi.
La frase finale dice: “O Vergine commuovi con la tua preghiera Colui che è nato da Dio e purifica dal peccato”….una sorta di speranza in un mondo pieno di tentazioni!