ADAMO E EVA TIZIANESCHI
Simonetta Dondi dall'Orologio
La rappresentazione è molto conosciuta e molto rappresentata, visto che è la causa della perdita della salvezza del genere umano…..a partire di questo momento dobbiamo fare meriti per raggiungere il Paradiso!
Si tratta dell’episodio del peccato originale (tratto dal primo libro della Bibbia, la Genesi) un tema molto conosciuto e molto rappresentato.
La prima opera del nostro grande Tiziano è più austera, rappresentando Adamo e a Eva coprendo determinati punti delle loro anatomie, ricordando, a chi guarda il dipinto, che erano entrambi peccatori e responsabili del misfatto.
La rappresentazione di Tiziano può avere due connotazioni: da una parte che la donna mai si sarebbe fatta ingannare da un serpente, però se questo ha le fazioni di un bambino era logico che non si rendesse conto e avesse fiducia in lui; dall’altra un grande conoscimento delle scritture ebraiche dove nella Genesi si parla di un animale malvagio con braccia e gambe, che dopo avere ingannato la donna viene condannato da Dio a strisciare ed essere nemico degli uomini.
Tiziano lo rappresenta come un bambino serio che guarda ad Adamo e quest’ultimo è attendo a quello che succede, si sposta indietro e cerca di avvisare a Eva che il bimbo non è quello che sembra, quindi un rapporto psicologico differente rispetto all’altro quadro.
Cerca di fermare l’azione.
La rappresentazione tizianesca della quale la committenza era del proprio Filippo II (Tiziano era il suo artista preferito), sensibile ai nuovi canoni della Controriforma: quindi la tela rispecchia perfettamente la mentalità religiosa e morale del momento.
Rubens, vive un’epoca distinta rispetto a Tiziano e la committenza è meno moralista, cambia la rappresentazione: qui Adamo e Eva sono ancora innocenti (nudi) e il serpente bambino guarda sorridendo alla donna offrendo il bel frutto: Adamo non si rende conto dell’azione sopra la sua testa, sembra desiderare alzarsi ed abbracciare alla donna.
Rubens nei suoi quadri aggiunge sempre un aspetto sensuale alla scena e una gioia di vivere, chissà più vicino alla debolezza umana e facile alla perdizione, anche nel momento del massimo peccato, quella di tutta l’umanità.
Nell’opera di Rubens la protagonista è solo Eva e su di lei sono rivolti tutti gli sguardi.
La copia di Rubens fu fatta per Filippo IV in occasione di una missione diplomatica in Spagna.