ALESSANDRO LEOPARDI (O DEL CAVALLO) E LA STATUA CELEBRE DEL COLLEONI
Paolo Zambon
Il legame del Colleoni con la città lagunare era ben consolidato e la sua riconoscenza a Venezia si manifestò nel lasciare, nella sua nota testamentaria, tutti i suoi averi alla città, a condizione, però, che gli fosse dedicato un monumento equestre da erigersi davanti a San Marco.
Il Senato veneziano accolse con favore la possibilità di acquisire il cospicuo tesoro, ma un ostacolo emergeva alla sua piena realizzazione: né le norme emanate dalla Repubblica, né la volontà degli amministratori della città, permettevano alcuna realizzazione celebrativa da erigersi in piazza S. Marco.
L’escamotage, fu imediatamente trovato nel collocare il monumento non già davanti alla Basilica di S. Marco, ma davanti alla Schola che pur sempre era di S. Marco.
Il 19 nov. 1495 una delibera del Collegio dei Savi dispose la pavimentazione del campo e la data del “1495” incisa dal Leopardi sul basamento, quella della collocazione fu, come risulta anche nei Diarii di M. Sanuto (I, col. 96) il 21 marzo 1496 “de luni, a Venezia fo discoverto el cavalo eneo di Bortholamio Coglion da Bergamo […]. El qual, fin hora, era stato maestri a dorarlo”.
Quella che sarà una delle più belle statue equestri, sia per la posizione fiera e volitiva del condottiero in sella, sia per l’autorevole incedere di un destriero di pari fierezza, nonché per l’altissima qualità dei dettagli, venne fusa dal Maestro Leopardi in quella che sarà nota come “Corte del Cavallo”, situata nei pressi della chiesa della Madonna dell’Orto. Egli lasciò, il suo nome nella cinghia sottopancia del cavallo, sulla quale risulta inciso: “ALEXANDER LEOPARDUS V. F. OPUS” .