LA FANTERIA VENETA SI ARMA DI NUOVI MOSCHETTI… siamo alla fine del ‘600.
Alla fine del ‘600, come la maggior parte delle fanterie europee, anche la fanteria veneta era composta ancora da un terzo di picchieri, e per due terzi da moschettieri. Nal 1696 aveva adottato moschetti moderni a miccia e cartucce, con baionetta. La baionetta all’epoca era attaccata a un tappo che veniva infilato nell’imbocco della canna e quindi l’arma non poteva più sparare. Nel 1703 anche il fucile, con baionetta e innesco laterale come quello tedesco, fu distribuito al reggimento Marchesini (ancora i reggimenti prendevano il nome dei colonnelli, ceh ne erano in pratica i proprietari) ed esteso nel 1706 a tutti gli altri.
Nel 1707 il gen. Steinau ne studiò un nuovo modello più lungo e di calibro maggiore ed emanò un moderno regolamento (-esercizio Militare e Regola Universale dell’Infanteria della Serenissima Repubblica di Venezia). Nel 1715 fu abolita la spada e introdotto un nuovo modello di moschetto ad acciarino. Tuttaviaa fino al 1790 gli ufficiali conservarono goletta e “sponton” (m.2, 25) e i sergenti, la “sargentina”, ovvero una picca insegna di grado, lunga mt. 1,90.