ALFIERE VENEZIANO DI FANTERIA PRIMA META’ DEL 700.
IL DISEGNO FU FORNITO A SUO TEMPO DA Danilo Morello e ora non ne ricordo la fonte. Prendendo per antico e originale il lavoro, possiamo pensare che si riferisca all’uniforme in uso prima del 1735 (come è riportato), anno in cui la velada fu dotata di pettorina. Secondo i decreti precedenti, che troviamo nel libro di Favaloro “Uniformi veneziane del ‘700” ed. Filippi Venezia (potete ordinarlo all’editore in fbook), il colore della stoffa era bianco sporco (tendente al grigio), con risvolti (mostre) e paramani blu. Ma su questo particolare, a quanto pare, i reggimenti a volte derogavano, come sul colore della “camisiola” (intendesi gilet), che doveva esser invece bianco anche esso come i pantaloni “braghesse” al ginocchio. La sciarpa in vita era azzurra, colore della nazione veneta fin dall’epoca preromana. Il cappello portava un gallone giallo per i fanti, probabilmente oro per gli “uffiziali” (dall’alfiere in su, per il sergente – anche lui considerato “basso uffizial”- penso fosse giallo). Calze rosse e le scarpe la cui forma variava a seconda del grado.. Riporto qui “L’esercizio per la bandiera degli Alfieri”, tratto dal Manuale Shulemburg uscito nel 1736:
Postura dell’alfiere con bandiera.
“Gli alfieri si ritroveranno col corpo disposto come detto per gli Uffiziali, e pè Soldati e colla Bandiera in Parata cioè collocata nel seguente modo. L’estremità dell’asta dovrà essere appoggiata sul fianco destro, L’asta alquanto inclinata verso la dritta e pendente in avanti, la lancia voltata in piano. Si terrà ferma l’asta in questa direzione col mezzo della mano destra, che la impugnerà all’altezza dell’occhio, pollice disteso, il braccio sinistro resterà disteso sul lato”.
Una risposta
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