Di Massimiliano Verde
Tutto il mondo conosce la celeberrima maschera bergamasca di Arlecchino, amatissimo dai grandi e dai piccini con i suoi sberleffi, salti, piroette e col suo abito di mille colori carnascialeschi.
Chi direbbe pero’che l’origine di questa maschera universalmente conosciuta e rappresentativa della Commedia dell’Arte sia molto più aSud del fu Lombardo-Veneto?
Occorre infatti viaggiare a ritroso nel tempo almeno fino ai tempi delle c.d. fabulae atellanae, genere di farsa con cui le popolazioniosche della cintura di Atella (comprendente il territorio a cavallo tra gli attuali Agro Aversano ed Agro afragolese), in stretto contatto con la cultura greca delle genti dell’Italia meridionale, “peparono” le farse filiace, già molto diffuse nelle colonie doriche, in particolare a Taranto e Siracusa, con rustici contrasti tra “maschere” fisse quali quelle, tra le altre, del padrone avaro e del servo geloso, che si muovevano nel mezzo di piccanti scenette intrise di contorsioni, smorfie, acrobazie, inseguimenti, spettacolari cadute ecc.
Il servo geloso sarà poi lo “zanni” cioé il rozzo servo del Lombardo-Veneto che si evolverà nell’acrobatico Arlecchino nella Commedia dell’Arte: proprio come la Commedia dell’arte, anche l’Atellana, infatti disponeva come si é detto di maschere fisse con attori di professione che improvvisavano in base ad un semplice canovaccio dando vita a storie di beffe e di aggrovigliati inghippi, le cosiddette tricae.
Probabilmente allora, per tornare al tema del nostro Arlecchino, prima ancora che versione veneta del nome Gianni, il termine “zanni”, appunto servo del Lombardo-Veneto deriva da “Samnius”, il rozzo e sciocco Sannio ovvero il buffone ridicolo descritto da Cicerone nel De Oratore e da Vossio nelle Instituzioni Poetiche ma a sua volta forse originario dal nome di tzani, popolo asiatico definito come “rozzo” dai padri greci, cui appunto le atellane si rifacevano mettendo in scena larozza maschera buffonesca di cui sopra.
La natura mimica e da giocoliere che connota Arlecchino, la bizzarra veste multicolore, la spada di legno ed il capo canuto si ricollega infatti almimus centunculus, cioé al mimo atellano ( e poi latino ) abbigliato con vestito appunto pluricolorato come ci ricorda lo scrittore e filosofo romano Apuleio (si noti inoltre che i mimi latini che “recitavano” le atellane si annerivano il viso con la fulligine prima di entrare in scena..)
L’Atellana rappresenta anche il punto di incontro fra le arcaiche figure del proto teatro etrusco e gli archetipi di quello che sarà il teatro comico moderno : diversi studiosi infatti considerano “tracce” della maschera di Arlecchino quelle affrescate dalla mano di un pittore greco-orientale in alcune tombe etrusche, dove si materializza un personaggio dall’abito “arlecchinesco” insieme infernale e farsesco, il Phersu, probabilmente derivato sempre dal mito greco di Persefoneregina degli inferi (curiosamente Phersu significa proprio maschera…)
Infatti la maschera di Arlecchino viene considerata anche “fisicamente” pure nella sua accezione demoniaca, infernale (il ghigno diabolico, la presenza di un corno o di un bozzo, residuo di un corno; Dante ne scrive nella Divina Commedia e lo ritroviamo in questa connotazione pure in tutto il MedioEvo francese) una specie di (povero) capo diavolo, traghettatore di quelle che a Napoli chiamiamo ancora oggi anime del Purgatorio od anime pezzentelle : caratteristiche della maschera quindi, buffonesche/farsesche ed infernali ma anche di rozza primitività o bestialità e quindi satiri…che (la maschera in genere nasce per coprire i defunti ed allontarne i demoni o per farsi beffe di questi ultimi, ridicolizzandoli od indurli al riso), connotati che contraddistinguevano appunto le maschere atellane che grande contributo apporteranno alla nascita della Commedia dell’arteall’italiana, con la maschera di Arlecchino e non solo….
Massimiliano Verde
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Salve
Sono Luca Fantinutti
Mi trovo costretto a postare quì in quanto non è rintracciabile nel blog un dovuto contatto email.
In qualità di responsabile multimediale e della sicurezza in rete dell’attrice Claudia Contin Arlecchino e a nome di essa, sono a farVi notare un uso IMPROPRIO di immagine multimediale alla presente pagina, collegata al file “arlecchino.jpg”.
Tale immagine è raffigurante appunto Claudia Contin Arlecchino in una foto di Fausto Tagliabue del 1999, ed è una immagine protetta, in quanto logo ufficiale de “L’Arlecchino Errante” (www.arlecchinoerrante.com)
Siete pertanto esortati alla IMMEDIATA RIMOZIONE di tale immagine in quanto l’uso sul Vostro sito non è stato autorizzato.
Sicuri che comprendiate appieno l’importanza dell’informazione mediatica e quindi restando in attesa di un Vostro pronto riscontro, ci aspettiamo veloce intervento in merito a quanto sopra e Vi esortiamo a non fare usi futuri di qualunque immagine di Claudia Contin Arlecchino senza autorizzazione della stessa.
Nel caso siate interessati a mantenere l’immagine sul blog, allora essa dovrà essere autorizzata dalla diretta interessata e dovrà riportare la corretta didascalia: “Ritratto di Claudia Contin Arlecchino – immagine logo di http://www.arlecchinoerrante.com – foto di Fausto Tagliabue 1999″.
Vi informiamo infine che il contenuto del presene commento è stato inoltrato per conoscenza anche alla stessa Claudia Contin Arlecchino, e al Regista Ferruccio Merisi in quanto presidente de “L’Arlecchino Errante” cui fa capo la Scuola Sperimentale dell’Attore di Pordenone.
Per verificare la veridicità di quanto detto, fate
Qualsiasi verifica di veridicità può essere effettuata facendo riferimento al sito http://www.arlecchinoerrante.com
contattando la direzione de “L’Arlecchino Errante”
o direttamente l’attrice Claudia Contin Arlecchino
Per comunicazioni scrivete al mio contatto email
In fede
Luca Fantinutti
Responsabile Multimediale della Sicurezza e Conformità Web per Claudia Contin Arlecchino
Salve
Avete tolto il post e io sinceramente non capisco con quale senso dell’etica fate questo.
Devo ri-postarlo, avvisandovi che, non ottemperando a quanto sotto, saranno presi i dovuti provvedimenti.
Sono Luca Fantinutti
Mi trovo costretto a postare quì in quanto non è rintracciabile nel blog un dovuto contatto email.
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Tale immagine è raffigurante appunto Claudia Contin Arlecchino in una foto di Fausto Tagliabue del 1999, ed è una immagine protetta, in quanto logo ufficiale de “L’Arlecchino Errante” (www.arlecchinoerrante.com)
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Per verificare la veridicità di quanto detto, fate
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