Boschi protetti dalla Serenissima.
di Carla Sitran
Nelle vallate del Cadore, del Comelico, dell’Ampezzano e dell’Agordino, le piante abbattute erano soprattutto abete bianco, abete rosso e larice. Nella foresta del Cansiglio si coltivavano i faggi, che servivano per fare soprattutto i remi delle galee. Venezia aveva messo sotto tutela tre boschi che riteneva fondamentale per i suoi bisogni –— Il bosco degli alberi di S. Marco, che si trovava in località Somadida (Auronzo di Cadore) In quel punto la vallata era protetta dai venti dai Cadini di Misurina e dalle Marmarole, sopra il bosco ,a sud, vegliava una montagna detta il Corno del doge, per la sua cima molto simile al copricapo del doge. Qui il sole penetrava poco all’interno della vallata e il climaera, per quasi tutto l’anno, molto rigido per cui le piante crescevano molto lentamente alte e diritte . Erano piante ideali per realizzare le alberature delle galee, delle cocche da carico e dei galeoni da battaglia della Serenissima. —– Il bosco dei remi di S. Marco era localizzato nell’attuale alto pianoro che sovrasta in Alpago il lago di S. Croce detto attualmente bosco del Cansiglio.—–Il bosco dei roveridel Montello vasta collina morenica alla destra del Piave all’inizio della pianura veneta era un’area dove si coltivavano le querce. Divisa in settori con un guardiano per ogni settore era fatto divieto assoluto di entrarenel bosco e pene severissime erano comminate a chi trasgrediva.Il Montello era il bosco protetto dei roveri,(querce) queste erano utilizzata per le parti portanti della nave, le ordinate e la ghiglia,.Le piante venivano piegate fin da piccole affinchè il tronco si curvasse e assumesse la forma della parte della nave per cui era utilizzato. La Magnifica Comunità di Cadore donò nel 1463 la foresta di Somadida alla Serenissima Repubblica di Venezia, affinché ne traesse le alberature delle navi per la guerra contro i Turchi,da cui la denominazione di “Vizza di San Marco” o delle antenne (viža, in Cadorino, è il bosco collettivo protetto). Ai tempi si estendeva da Auronzo a Misurina ed era compresa tra il torrente Ansiei, le Marmarole e il Sorapiss.
Il legname era trasportato via terra fino a Perarolo, da qui lungo il Piave fino all’Arsenale di Venezia. Durante il periodo Napoleonico invece prese la via dell’Arsenale di Tolone.
Con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia nel 1866, il bosco passò al Patrimonio dello Stato e nel 1870 venne dichiarato bene inalienabile.Durante la prima guerra mondiale subì un fortissimo prelievo per le fortificazioni di Monte Piana, Tre Cime di Lavaredo e Monte Paterno.
Il Corno del Doge (2615 m s.l.m.), all’interno della Riserva——-.(Notizie dal web) ringrazio Leonard Leo Graf che mi ha schiarito e reso leggibile la carta del Cadore,un po’ ingiallita dal tempo.
Ciao. Come si chiama la carta geografica che hai utilizzato per le foto? Lo stile è praticamente identico alla poù famosa delle carte storiche del Tirolo, quella di Peter Anich.
Dovesti chiedere all’autrice che trovi attiva in facebook. Carla Sitran, di Venezia