GIACOMO DEVOTO: I VENETI DEI CAMPI D’URNE
I VENETI E I CAMPI D’URNE
Che il nome dei Veneti sia legato all’espansione della cultura dei campi d’urne risulta dalla constatazione del filologo Giacomo Devoto: “La divulgazione del nome “Veneti” corrisponde al grande spaziodove con maggiore o minore intensità si estendevano i campi d’urne”. Altra sua affermazione: “La sola equivalenza storica soddisfacente del nome etnico dei Veneti è quella dei portatori dei campi d’urne” (Origini Indoeuropee, G. Devoto pag. 194)
Ma Giacomo Devoto non si limitò solo a questo: confrontò il venetico al latino, trovando che erano lingue strettamente collegate, tanto che ipotizzò la probabile origine comune centro europea dei due popoli, trovando nel latino arcaico tracce indubbie di parole ventiche. Esempio: “Ego” pronome latino, era indubbiamente affine al “MEGO” dei Veneti e la parola “ruber” identica quasi al “rubro” venetico nel latino araico, indica una probabile presenza, suffragata da reperti archeologici quali tombe ad incinerazione nel perimetro della fondazione di Roma, di una tribù venetica . E infatti gli antichi ci parlano di “Venetulani” presenti nel Lazio della prima età del ferro. Ruber per inciso è rimasto come resto latino, nell’italiano usato correntemente, nell’aggettivo “rubicondo”. Mi viene in mente anche il sostantivo equus (cavallo) equivalente al venetico EKVO che troviamo sotto l’immagine equina , che mi pare presente nel museo di Este: sotto una una lamina votiva di Lagole che raffigura un bel destriero. Un termine equivalente serve per definire la qualifica di “cavaliere” “equiperatis” per definire i nobili veneti.