c’e saccheggio e saccheggio, cari filo napoleonici.
di Millo Bozzolan
CHE VI LAGNATE DEI FURTI DI NAPOLEONE, PURE VOI VENEZIANI A BISANZIO…questo diceva in un’intervista tempo fa, uno dei francesi che manovra a Venezia per dar lustro alla presenza napoleonica.
Ecco la mia riflessione in merito: se mi tiri fuori la storia dei cavalli di San Marco, sappi che ci troviamo di fronte contesti diversi, tempi diversi, non si paragona l’uomo del Medio Evo all’uomo moderno, che proprio nel ‘700 incominciava a mettere a frutto 1500 anni di cristianesimo.
Mai secolo fu più fecondo e felice, pacifico e rispettoso nelle guerre che pur vi furono, delle regole. Arrivò Napoleone e travolse tutto, diritto internazionale, leggi di guerra, piegando ai suo interessi personali l’intera Europa, derubando popolazioni come i Veneti (in senso lato) del tutto pacifiche e non ostili, oltre al resto dell’Italia, distruggendo chiese e predando opere d’arte con programma scientifico e metodico, che solo Hitler poi riuscì ad eguagliare.
E tornando al sacco di Costantinopoli, varrebbe al pena di approfondire. Furono i crociati e con essi i veneziani che li trasportavano, ad essere invitati a Bisanzio dall’erede al trono legittimo spodestato. Una volta insediatosi grazie agli estemporanei alleati, egli non era in grado di pagare il conto, e il risultato fu il saccheggio per “coprire le spese”. Noi in grazia di quale scusa fummo ridotti alla fame dai francesi, e poi barattati rinnegando anche i trattati e gli impegni precedentemente presi ? e con questo rispondo anche all’amica Lorenza