Cima da Conegliano
di Theusk
Giovanni Battista Cima, meglio conosciuto con il suo nome d’arte Cima da Conegliano fu uno dei massimi esponenti della pittura veneta del XV secolo; nonostante ciò non abbiamo molti documenti che permettono di ricostruire la storia della sua vita.
Da alcune fonti si può dedurre che nacque tra il 1459 e il 1460 da una famiglia di cimatori di lana (il suo nome d’arte deriverebbe appunto da questo mestiere) e frequentò molte città venete.
La sua prima opera importante, la madonna con bambino ,visibile a lato, è datata 1489 e si trova nel museo civico di Vicenza.
Nel 1492 lo troviamo residente in Venezia e le opere qui concepite risentono dell’influsso di Giovanni Bellini di cui era seguace. Dal 1492 al 1516 il Cima, che a Venezia ha famiglia e figli di due successivi matrimoni, sforna dalla sua bottega, (in contrada San Luca) con un progredire continuo, le sue pale d’altare richiestissime dalle chiese veneziane.
Ne risulta una grandissima attività che gli procura larghe risorse finanziarie le quali servirono per acquistare possedimenti nei pressi della sua città d’origine e nei quali si ritiró nel 1516.
Alcuni pensano ch’egli volle lasciare Venezia dopo la morte del Bellini perché poco tollerante nei confronti di Tiziano Vecellio la cui arte innovativa iniziava a spopolare nella città.
Il suo ultimo capolavoro, dipinto a Conegliano e ora a Brera, è ritenuto infatti un testamento della sua fede per l’arte quattrocentesca. Il Cima peró non spiacque al Tiziano che lo imitó nella sua “Presentazione di Maria al tempio” (Venezia, gallerie dell’accademia) visibile a lato.
Nei paesaggi , sfondo delle sue creazioni, egli rivela tutto l’amore per la sua terra, come nel “Battesimo della Bragora” dove la valle rappresentata si trova nei pressi di Conegliano, oppure nelle rappresentazioni del castello di Collalto che ritroviamo nella “Madonna sotto l’arancio”, così come nei molti particolari naturalistici e architettonici che lo rendono noto nel mondo come il “poeta del paesaggio”.