CINQUE MARCHI DI VENEZIANITA’
di Geppetto Giulio Scorla Mastro.
Prima di continuare a leggere, date un’occhiata alla foto qui a fianco della banconota tedesca da cinque marchi in uso dal 1963 al 1995. In essa vedrete campeggiare il volto di una bella fanciulla veneziana. Come mai? Certamente la Germania non intendeva magnificare la beltà delle nostre affascinanti dame ma bensì ricordare il suo valentissimo artista che compose il dipinto. Si tratta di ALBRECHT DÜRER (1471-1528) nato e morto nella sua Norimberga.
ALBERTO DURO, era così chiamato dai veneziani sempre pronti a tradurre nella propria lingua le asperità degli idiomi d’oltralpe era un vero genio del disegno e dell’incisione. Si amalgamò bene nella società veneziana, che a sua volta lo accolse e lo apprezzò.
Negli scambi epistolari con l’amico WIllibald Pirckheimer, di cui abbiamo dodici lettere scritte durante i soggiorni veneziani, afferma che “A VENEZIA SONO DIVENTATO UN GENTILUOMO”. ,
Fu spinto a scendere la seconda volta in laguna nel 1505 (la prima fu nel 1494) certamente per sfuggire alla peste scoppiata nella sua terra ma principalmente per conoscere e studiare l’arte degli artisti veneziani di cui si parlava volentieri dalle sue parti. Soggiornò nella comunità del fondaco dei tedeschi e trovò in Venezia accoglienza ed approvazione per la sua arte.
Frequentò l’oramai anziano Giovanni Bellini con il quale strinse amicizia. Fu anche invitato dal Doge Leonardo Loredan a rimanere con l’offerta di un buon compenso annuale con il compito di abbellire con la sua opera la città, offerta che declinò per ritornarsene nella sua Norimberga. Sono anni delicati per Venezia, si addensano le nubi che porteranno alla guerra di Cambrai ma l’amore per l’arte e per il bello non abbandona mai lo spirito veneziano.
Non ritornò al suo paese a mani vuote, portò con sé il rinascimento veneziano che, cosa importante, trasmise e diffuse in Germania;
Portò con sé la sua maturità acquisita e la tavolozza di colori, che i nostri artisti adoperavano, dalla quale mai si staccò. La sua produzione pittorica, anche quella veneziana, è dispersa tra i musei di tutto il mondo. La bella veneziana, datato 1515, è conservato in un museo di Vienna, il ragazzo si trova a Genova ed è un autoritratto dell’artista Alberto Duro.
Nelle due immagini in basso, un ritratto di donna, fatto in Germania, oggi conservato a Kassel e il suo celebre autoritratto, oggi conservato al Museo Prado di Madrid, si osserva il paesaggio alla finestra tipicamente Veneto che ha influenzato l’artista.