Si è delineato, grazie agli scavi degli ultimi decenni, l’assetto della Vicenza romana e anche, in misura minore, della
Vicenza dei Paleoveneti. Per quest’ultima siamo in gran parte nel campo delle ipotesi, per quanto sia certo che la città preesistesse al periodo romano. Per fortuna
ci aiutano i toponimi, ancora oggi in uso, che citeremo nel nostro racconto.
Cerchiamo di immedesimarci una pattuglia di antichi VENETKENS, dai nomi impronunciabili oggi, in esplorazione per decidere il sito di una nuova città.
Siamo probabilmente intorno al 1200 avanti Cristo o poco dopo. Identificano un sito non lontano dai monti a nord da dove arrivano i metalli, vicino a Padova fiorente, non lontano da Verona di cui si racconta che stia nascendo.
Il sito è alla confluenza di corsi d’acqua abbastanza importanti da offrire protezione. Uno scorre in direzione dei monti e a levante, oggi il Bacchiglione, l’altro verso i colli vicini, sul lato opposto, oggi il Retrone. I fiumi hanno argini bassi e incerti, la zona è acquitrinosa. Si accorgono con piacere però che il cuneo di terreno tra i fiumi presenta, nel quarto lato, a ponente, un rialzo naturale (motta) di alcuni metri, meno di una decina, pochi ma sufficienti per mantenere quell’angolo all’asciutto dalle piene.
Si muovono veloci sui loro cavalli qua e la, verificano, si confrontano.
Uno osserva che la motta presenta una salita improvvisa, lungo almeno una metà del lato non protetto dai fiumi.
Sono di indole pacifica, ma sanno che
potersi difendere è un vantaggio. Si intendono con gli sguardi soddisfatti, una semplice palizzata renderà quel tratto facilmente difendibile, il posto si chiama
Motton san Lorenzo ancora oggi, una motta granda quindi.
Resta il tratto a sud ovest, basso e senza fiume. Si c’è un rigagnolo, la Seriola oggi interrato tranne che nel tratto davanti alla Loggia Palladiana, ma è troppo piccolo per essere una protezione. La delusione non dura molto. Una rapida cavalcata e capiscono che quella zona, che ancora oggi si chiama campo Marzo (smarso) è talmente paludosa da non essere praticamente percorribile.
Sono soddisfatti, è un buon sito. Torneranno dagli anziani che aspettano sotto il tiglio nella città madre (Padova, Este ?) e riferiranno che Vicenza può sorgere qui.
Segue …
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