Come funzionava il Senato veneto: ogni paragone è lecito.
Il ‘Magior Consejo’ era troppo numeroso e vasto per poter trattare tutti i problemi di governo e allora si delegò molta parte degli affari al Senato, composto inizialmente di 60 membri. Furono poi aggiunti la “Quarantia al criminal” (una specie di Corte di Assise) e altri sessanta membri. Questi erano a loro volta nominati dai senatoria il cui mandato stava per scadere.
I Senatori avevano tante incombenze pubbliche, per cui si stabilì un “quorum”di 70 membri presenti. Il mandato senatoriale durava un anno, ma molti senatori erano eletti molte volte di seguito. il che favoriva le decisioni e la professionalità dei senatori stessi.
La libertà di discussione stimolava l’eloquenza. Il Senato veneziano suscitava ammirazione sia come esempio di repubblicanesino sia come garanzia che le questioni importanti venivano esaminate a fondo.

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Francesco Guardi, “L’udienza accordata dal doge di Venezia nella sala del Collegio nel Palazzo Ducale”, olio su tela, Musée du Louvre, Parigi.
Ogni senatore aveva diritto illimitato di parola purchè non introducesse questioni pertinenti; in questo caso spettava al ‘Doze’ richiamarlo all’ordine. ma con l’appoggio dei suoi consiglieri, procuratori di stato, o Consiglio dei Dieze.
Non c’erano però discorsi rivolti a banchi vuoti,perchè quando cominciava una seduta soltanto i senatori si età superiore a settanta anni potevano assentarsi ma col permesso della presidenza.
Le conversazioni in aula erano proibite, ma discorsi troppo lunghi suscitavano raschiamento di piedi e raschiamenti di gola.
A volte il dibattito si protraeva fino a notte e allora la sala era rischiarata da lumi, ma poteva essere approvata una mozione che rimandava ad altro giorno il prosieguo della seduta.