D’ANNUNZIO E IL LEONE DI SAN MARCO
Di Milo Boz, Veneto
Che ci azzecca, direbbe qualcuno, il Leone marciano con il nazionalismo italiano? Si potrebbe domandare qualcuno… domanda legittima e ovvia, dato che non c’entra nulla. Direi anzi che sono antitetici, essendo quella veneta una nazione composita, composta di piccole e grandi patrie. Una nazione dove le varie diversità erano semmai esaltate, tanto che…
a fine ‘700 il Savio alla Scrittura (il ministro della Difesa di allora ) emanò una circolare, riprendendo la truppa oltremarina, poiché, nella bassa montura, invece che usare i loro caratteristici berretti etnici, i fedeli schiavoni, cedendo alle lusinghe moda italiana, mettevano il tricorno. e la lingua illirica, era indispensabile conoscerla, e parlarla correttamente, se un nobile dalmatino voleva fare l’ufficiale schiavone.
Altro spirito da quello nazionalista italiano, che imporrà l’italianizzazione forzata, facendosi odiare, alle minoranze presenti dentro i “sacri confini”. Dopo questa doverosa premessa, presentiamo come esempio di uso improprio del Leone marciano, che sul D’Annunzio, uomo pur coltissimo in storia, aveva un fascino enorme, un velivolo della sua famosa squadriglia volante. La didascalia recita:
Ansaldo SVA.5
Unit: 87 Squadriglia Ricognizione “La Serenissima”, Aeronautica Militare
Serial: 5 (11779)
San Pelagio, July 1918.”Pilot – tenente Aldo Finzi. San Pelagio, on August 9th, 1918. This aircraft often incorrectly depicted with Blue tail. Note: Lion is symbol of Venice, it became 87 Squadriglia insignia. Latin text says ‘Pax Tibi Marce Evangelista Meus’