DI TRIESTE VENEZIANA (CONTROVOGLIA) SE NE E’ SEMPRE PARLATO POCO…
Con i triestini d’oggi abbiamo in comune la lingua (il triestino odierno possiamo considerarlo una variante del veneto, ma un tempo la parlata era del tutto diversa: era una variante del ciacavo oggi parlato ancora in Croazia), ma non certo la storia, bisogna ammetterlo. Ecco come i riottosi triestini diventarono veneziani per un brevissimo periodo, in tempi antichi.
LA GUERRA DI TRIESTE- (1368-1370)
“Scoppia a causa di un gruppo di triestini che prendono a pretesto la requisizione da parte di una galea veneziana in servizio di pattugliamento nel Golfo di un’imbarcazione carica di merci di contrabbando e di notte assaltano l’equipaggio della galea ancorata al porto e lo massacrano.
La città si affretta a presentare le proprie scuse e a promettere la propria dedizione al vessillo di s. Marco, ma quando arriva il momento la popolazione si rifiuta. E’ il primo maggio 1368. Alla repubblica, che intende riaffermare la propria supremazia marittima sull’Adriatico, non resta che mettere in movimento la flotta e un esercito che assediano la città, protetta dal duca Leopoldo d’Austria.
Il comando navale è affidato a Domenico Michiel, appoggiato da terra da contingenti mercenari. Trieste è stretta d’assedio ma la situazione sembra bloccata, finché gli austriaci sono battuti sotto le mura dalle forze veneziane rinforzate dalle milizie di Paolo Loredan, e Taddeo Giustiniano. Il 28 novembre 1369 la città è costretta a darsi alla Repubblica in cambio della salvaguardia dal saccheggio e però ottiene la preservazione dei propri ordinamenti.
Nonostante la pace con Trieste, il conflitto con l’Austria rimane aperto, fino al 30 ottobre 1370, quando i plenipotenziari austriaci firmano un trattato di rinuncia a ogni interesse e rivendicazione sulle terre triestine, convinti da un’offerta di denaro sonante. Ma 12 anni dopo, Trieste si pone nuovamente sotto la protezione dell’Austria, condividendone le sorti fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. (A Venezia, non resterà che rispettare la volontà dei triestini poco amanti delle libertà marciane, a differenza di tanti popoli della sponda adriatica N.d.R.)
Giovanni Distefano

il celebre caffé san Marco, a Trieste, fondato nel 1914, in epoca ben diversa.