LA CHIESA DI ZANI-POLO, NATA DAL SOGNO DI UN DOGE.
Come è unica ed affascinante Venezia! Prendete ad esempio, la storia della celebre chiesa di San Giovanni e Paolo, chiamata dai veneziani familiarmente, Zani-Polo, destinata a diventare il Pantheon degli eroi Veneti (quel che rimane del Bragadin, dopo il suo supplizio, è qui tumulato). Ora ve la racconto, riprendendo Giovanni Distefano, siciliano innamorato di Venezia:
“Fu edificata dai frati domenicani, sul terreno donato loro dal Doge Jacopo Tiepolo nel 1234. I domenicani eran giunti in laguna nel 1217, e a seguito di un sogno del Doge in cui candide colombe, segnate sul capo da piccole croci saltellano su quel terreno, a un tratto miracolosamente fiorito, e due angeli scendono dal cielo spandendo profumo di soavissimi incensi, mentre una voce celeste dice: Questo è il luogo che ho prescelto per i miei predicatori” (Molmenti).
Il Doge dona quindi il terreno ai frati di san Domenico. I quali vi costruiscono il loro convento e l’imponente chiesa di san Giovanni e Paolo, i due fratelli ufficiali romani martirizzati nell’anno 363. Essa è l’esempio più notevole di architettura gotico religiosa in laguna assieme alla chiesa dei Frari. Non si sa comunque chi sia stato l’architetto, molto probabilmente uno dei frati stessi.
Nel terreno donato dal Doge esisteva un piccolo oratorio dedicato a san Daniele. Proprio qui i frati decidono di costruire la loro imponente chiesa, lunga 97 metri e larga 46, alta 36. Grazie a diversi lasciti, i frati sono poi in grado di completare il convento, mentre i lavori della chiesa, cominciati nel 1246, poi interrotti a causa di difficoltà finanziarie, nel 1343, e dalla peste del 1348, continuano fino alla consacrazione nel 1430, celebrata dal vescovo di Ceneda, Antonio Corrario, nipote del papa Gregorio XII°.
In seguito, la chiesa verrà rinnovata con diverse aggiunte, tra cui il portale realizzato su progetto di Antonio Gambello, e arricchita di monumenti sepolcrali di illustri personaggi, diventerà il principale pantheon della città: vi sono sepolti ben 15 dogi e oltre un centinaio di personaggi eminenti.
Il campanile crolla nel 1395 e viene sostituito da un piccolo campanile a vela. L’interno è a croce latina con tre navate con crociera. L’interno conserva dipinti di Giovanni Bellini, Lotto, Veronese, Piazzetta e sculture di Tullio e Pietro solari (Lombardo), A. Vittoria e altri. Sull’abside di destra si apre la grande vetrata (1460-1515). Durante la dominazione francese la chiesa venne privata di numerose opere d’arte e il convento fu soppresso (1806) trasformato in ospedale militare poi ospedale civile. (Grazie a Napoleone, sempre… Nd.R.)