LA GUERRA DELL’ACQUA, TRA PADOVA E VICENZA. PRIMA DI DIVENTARE UNA NAZIONE.

Il titolo suggerisce la riflessione inevitabile, dopo aver letto il brano molto interessante riportato dall’amica Todesco. Grazie alla dedizione a Venezia, tutto il Triveneto seppe ricostruire la propria identità unitaria: non più un assemblaggio di Comuni rissosi (come era per il resto della penisola) ma una realtà omogenea con radici ritrovate, che si collegavano ai Veneti di migliaia di anni prima e che popolavano quello che i Romani definirono “X Regio” riconoscendo essi per primi una comune storia e tradizione al territorio. Che  era il territorio dei Veneti, loro principali alleati, ad esempio, nell’opera di contenimento dei Celti che premevano oltre il territorio veronese. E quasi ad anticipare la sua missione pacificatrice, come potete leggere, Venezia soccorse i padovani collegando la Brenta attraverso il Piovego, a Stra. Viva san Marco, dunque. 🙂 <3 

“Trovandosi Padova in guerra contro Vicenza, ( guerra conclusasi con la pace di Fontanive nel 1140) ebbe la brutta sorpresa di veder scomparire l acqua dai fossati.

Era successo che i Vicentini, dopo aver scavato un canale ad ovest degli Euganei, da Longare ad Este e Monselice (canale che ancor oggi esiste e si chiama Bisatto), avevano gettato il detto canale nelle acque del Bacchiglione deviandolo appunto da Padova.

I Padovani dovettero occupare Longare per rimettere al suo posto il Bacchiglione, ma per non incorrere più in questa situazione pensarono di provvedere in modo definitivo e ricorsero così anche alla Brenta per la alimentazione dei loro fossati. Presero l’acqua a valle e cioé a Noventa, con un canale che poteva essere facilmente sorvegliato per la brevità del percorso.

Quando però i Veneziani videro l apertura di questo nuovo canale tra Noventa e Padova, si preoccuparono delle conseguenze e si resero conto che in caso di grandi piene del Bacchiglione, parte di queste acque sarebbero state scaricate nella Brenta. In tal modo il territorio padovano sarebbe stato esonerato dall’ esondazione mentre il tutto si sarebbe riversato nelle campagne della Brenta inferiore e cioé nel territorio di San Ilario e del veneziano. Intimarono quindi il ripristino ma i Padovani risposero “Esser loro lecito condurre i propri fiumi attraverso i propri campi a proprio piacimento”. Ne derivò una guerra e la vittoria dei veneziani e si ebbe così il ripristino.

I Padovani si trovarono così senza l acqua della Brenta e successivamente anche senza quella del Bacchiglione. Si rivolsero dunque ai Vicentini e dopo lunghe trattative ottennero da questi l impegno di non turbare il normale flusso del Bacchiglione ma l’accordo non durò molto. Si trovarono così a dover riconoscere la loro vulnerabilità rispetto ai Vicentini i quali possedevano le chiavi dei rubinetti, ma nel 1209 Venezia dette loro la possibilità di effettuare un innesto del Piovego con la Brenta a Noventa, presso Stra.

ANNO 1209 NAVIGIUM PER QUOD ITUR STRATAM FUIT FACTUM… “

Da: Venezia nei secoli di E. Miozzi

40Manuela Favretto, Giustino Cherubin Comin e altri 38

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