DOPO DE BARBARI, LUDOVICO UGHI RITRAE VENEZIA STUPENDO IL MONDO
Cartografo bolognese, pubblica la planimetria di Venezia, incisa da un anonimo, che diventerà celebre e seconda solo a quella di Jacopo De Barbari.
Per questo suo lavoro, conservato al museo Correr, Ughi viene nominato Cavaliere di san Marco il 5 dicembre 1728, ricevendo nel contempo la licenza a renderla pubblica con il titolo di Iconografica rappresentazione della inclita città di Venezia consacrata al regio serenissimo dominio veneto.
E’ in 8 fogli, alta 147,5 cm. e larga 263,5 cm. , ai due lati 16 vedute incise da Francesco Zucchi. In genere i cartografi che rappresentano Venezia nei secoli, si copiano l’un l’altro. Due sono le eccezioni. La mappa a volo d’uccello di Jacopo De’ Barbari (1500) e quella topografica (cioé con punto di vista perpendicolare) di Ludovico Ughi (1729). Entrambe sono le mappe più grandi di Venezia.
Quella di Jacopo de Barbari misura 136,6 cm. per 281,5 cm. mentre quella di Ughi è la prima e ancora la più grande mappa topografica di Venezia, realizzata dal “vivo” piuttosto che attraverso una serie di successive rappresentazioni e/o copiature di precedenti mappe.
Pubblicata soltanto due volte, è diventata la base delle successive rappresentazioni topografiche della città che rimane immutata fino alla fine della Repubblica. La terza mappa più grande, ancora topografica, è quella di Bernardo e Gaetano Combatti realizzata nel 1847 in occasione del Congresso degli Scienziati e aggiornata A TUTTO IL 1855, rimane conservata al Museo Correr e misura 127,5 cm. per 146 cm.
Giovanni Distefano, op. cit.