EL CAREGARO “Gh’è qua el ca-re-ghetaaa !!! careghe da impajare, el caregheta l’è qua! “
Di Loredana Corrà, Università di Padova.
Il grido risuonava periodicamente nelle stesse contrade e annunciava l’arrivo del seggiolaio ambulante. Il caregheta o impajacareghe era accompagnato quasi sempre da uno o più giovanissimi gabusi (garzoni) e portava sulle spalle la barcela o crath, una caratteristica gerla a forma di telaio di carega su cui teneva i pochi attrezzi e delle fascine di paglia.
Arrivato sul posto sistemava la caora, una specie di cavalletto di legno che, a partire dall’800, costituiva il suo banco di lavoro. Faceva il giro della contrada per raccogliere sedie da impagliare e poi si ritirava in un angolo o, d’inverno, in una stalla ospitale a eseguire il suo lavoro.
Seduto su una barelina, o piccola sedia, faceva innanzitutto il cordarolo (arrotolava due fili di erba palustre in modo da formare una specie di corda) e poi incominciava ad intrecciarlo sul telaio della sedia. Qualche volta gli veniva commissionata una nuova sedia e allora, con grande soddisfazione, il conza si metta al lavoro…. Se era bravo lui non faceva uso di cric (chiodi) ma usava la tecnica dell’incastro per unire il telaio.
Succedeva che il committente tirasse sul prezzo già pattuito ma allora, come racconta un vecchio conza di Gostaldo, partiva la vendetta. veniva nascosto un pezzo di lardo tra la paglia, in modo che poi il gato di casa avrebbe demolito tutto il lavoro il pochi attimi, con le unghie. Zanzotto lo descive in poesia : eco ‘l primo che ‘l passa, / l’impaja la carega e ‘inte la paja el ghe assa / na renga, che el gat sgrifarà via / cussì quel che vien dopo, bon colega, / catarà ‘na carega / anca lu da impajar e così sia.”
I conze provenivano tutti dal bellunese e dal Friuli. I bellunesi da Gosaldo e Rivamonte Agordino, parlavano tra loro lo scablelament (parlata di finzione) . Gli impajacareghe furlani erano tutti originari del Friuli orientale e furono i capostitpiti di una generazione che diede vita a una fiorente industria della sedia.
Una risposta
[…] chi aggiustava le sedie “el caregheta”, chi faceva le ceste di vimini “el sestaro”, chi costruiva le botti “el botaro” e così […]