Emilio Salgari e l’omaggio alla Serenissima
Emilio Salgàri lo scrittore veronese conosciuto da noi ragazzi della seconda metà del XX° secolo, sopratutto per i suoi romanzi ben radicati nell’immaginario collettivo quali Sandokan, Yanez o il Corsaro nero, ha dato alle stampe numerosi romanzi ambientati in quasi tutte le parti del mondo.
E’ noto che Salgari, veronese di nascita e veneziano d’adozione, non si staccò mai dalla sua scrivania, il che non gli impedì però di documentarsi su svariati passaggi della storia spaziando dall’antico Egitto fino all’era moderna; non fa eccezione il Romanzo “Capitan Tempesta” titolo declinato al maschile ma celante le fattezze e l’agire di una ragazza: la duchessa Eleonora. il romanzo, considerato dai critici uno tra le sue migliori opere, è ambientato a Cipro al tempo dell’assedio di Famagosta, che durò tutto l’anno 1570 per concludersi l’anno successivo. altro modo non aveva Salgari per rendere omaggio alla sua Serenissima
Il romanzo avrà un seguito ” Il Leone di Damasco“.
Di seguito le rispettive trame:
Capitan Tempesta, 1° edizione 1905, Genova, Donath Editore.
Famagosta è rimasta l’ultimo baluardo cristiano sull’isola di Cipro, tutt’intorno alla città si estende il campo saraceno e ogni giorno viene fatto grande uso di polvere da sparo e palle di cannone da parte di entrambi gli eserciti.
Molti sono i valorosi soldati cristiani nella città, ma più di tutti si è distinto nei combattimenti un giovane, tanto che il suo nome incute terrore e rispetto: si tratta del prode “Capitan Tempesta”. In realtà, dentro l’armatura si nasconde un’audace fanciulla, Eleonora duchessa di Eboli, abilissima nell’uso della spada e giunta sotto mentite spoglie sull’isola ormai assediata per tentare di liberare il fidanzato
Il Leone di Damasco, 1° edizione 1910, Firenze, Bemporad Editore.
Le nuove avventure del Leone di Damasco e di Capitan Tempesta, ormai divenuti marito e moglie e con un bel figlioletto di nome Enzo, cominciano ancora in una città cristiana assediata dai Turchi: questa volta sono a Candia, dove erano giunti per controllare delle proprietà e dove sono costretti ancora una volta a combattere.