Giuda Iscariota a Venezia, oggi parliamo male di.. Pietro delle Masegne :)
di Simonetta Dondi dell’Orologio
Il racconto odierno è legato alla Chiesa della Madonna dell’Orto.
L’edificio, originariamente dedicato a San Cristoforo, venne consacrato alla Madonna nel 1377 a causa dei ripetuti pellegrinaggi del popolo verso una statua della Vergine ritenuta miracolosa, collocata su di un piccolo orto attiguo alla chiesa.
Le tre statue che sovrastano il portale frontale, databili 1460-64, rappresentano la Madonna, San Cristoforo e l’Angelo Annunziante. Nelle cinque torrette che punteggiano l’edificio, invece, sono conservate le raffigurazioni de la Prudenza, la Carità, la Fede, la Speranza e la Temperanza. E ancora, nelle dodici nicchie spioventi, sei da un lato e sei dall’altro, vegliano le statue dei dodici apostoli.
Così dice la leggenda:
Festa grande per i parrocchiani della chiesa di San Cristoforo la settimana santa del 1366.
Presto si sarebbero inaugurate le nuove statue della chiesa!
Poveri stolti, penava Pierpaolo Delle Mansegne, non sanno cosa li aspetta.
Il talentuoso artista era in realtà un adoratore del diavolo da cui aveva ricevuto in dono uno dei trenta denari per cui Giuda aveva venduto Gesù.
Incaricato di realizzare le nuove statue della chiesa, Pierpaolo aveva murato la moneta in una di esse, modellando il volto della statua a immagine dell’apostolo traditore, suggeritagli da Belzebù in sogno.
«È San Mattia,» aveva detto ai preti «come stabilito.»
La scultura, invero, avrebbe insinuato una presenza maligna nell’edificio, rendendolo un varco per il mondo degli inferi. Nel frattempo, Pierpaolo si comportava morigeratamente, recandosi sempre a messa come da bravo cristiano. Giunse infine il venerdì santo.
La folla ripeteva con fervore le preghiere in lingua latina sotto la volta della grande navata.
Tra i presenti c’era anche l’undicenne Isabella Contarini, una bimba nota a Venezia per il dono di conversare con i santi e la Vergine. Quando il prete si apprestò a distribuire l’ostia, la ragazzina, presa da un fremito, si fece largo tra la folla e additò Pierpaolo: «Vattene demonio!» gridò con voce stentorea. «Non c’è posto per te alla mensa del Signore.»
Una folgore attraversò la stanza e un grido di spavento si alzò dagli astanti. Dopo l’attimo di smarrimento gli sguardi di tutti corsero a Pierpaolo, che giaceva a terra privo di sensi con una croce cauterizzata sulla fronte.
Quando lo scultore si destò non ricordava di avere mai realizzato alcuna delle statue.
Isabella gli diede l’incarico di scolpire la Madonna, che lui prontamente raffigurò, collocò nell’orto della sua casa, divenendo meta di pellegrinaggio. La statua di Giuda prese miracolosamente le sembianze di San Mattia.
La pietra, tuttavia, custodisce ancora l’infame moneta. Infatti, da allora, ogni venerdì santo la statua di San Mattia cerca di prendere il volo per recarsi a Gerusalemme, dove giacciono gli altri danari.