GLI SCHIAVONI, GRANDI GUERRIERI, MA QUANTO A DISCIPLINA …
Ne dà un sunto del carattere il Salimbeni, che diresse tra le altre cose, la scuola Militare di Verona che formava gli ufficiali veneti. Ecco come li descrive:
Più robusti per natura gli Oltremarini de gli Italiani (con questo nome si designava la truppa di linea Veneta), ed atti a tollerar la fame e le ingiurie delle intemperie, e fin da fanciulli avezzi a trastullarsi colle pistole e gli archibugi, presentano migliori disposizioni per formar un soldato; ma, o imbarcati, o divisi e suddivisi nei posti di frontiera per in vigilare alla peste, o destinati a scorta di carovane e di forzati, non conoscean propriamente che fosse fila, che fossero soggezione e disciplina, anima della milizia… – dispaccio del 25 ottobre 1785 del Sargente General Salibeni, Dalmazia –
Furono comunque il nerbo della resistenza, assieme al Reggimento Treviso, dei veronesi contro i francesi durante i moti delle Pasque, e la loro fedeltà era e rimase proverbiale.
Sclavone, derivato dal greco Σλάβος, Slabos, e dal neo-latino Sclabus o Sclavus (da cui il termine “sclavinie” o schiavonie, al singolare schiavonia, per indicare i territori balcanici, già sotto la sovranità bizantina, finiti sotto il controllo dei popoli slavi durante il VI e VII secolo), si indicavano globalmente, al principio dell’età medievale, quelle stirpi di origine e provenienza più o meno diversa tra loro (identificate nella famiglia slava), che, al termine della trasmigrazione dei popoli slavi, avevano compiuto devastazioni (magari sottostando ad altre tribù barbare, come ad esempio gli Avari), in gran parte del Norico, della Pannonia e dell’Illirico.
Il territorio nel quale, alla fine, si insediarono fu sostanzialmente quello compreso tra il fiume Drava o levante ed il Monte Albion (cioè il Nevoso) a ponente esteso poi, a mezzogiorno, dalla Macedonia fin oltre lo spartiacque dinarico giungendo a ridosso delle città dalmate del litorale e delle principali isole, mantenutesi latine.
Col passare del tempo il termine cominciò però ad assumere anche altri significati, sia parzialmente legati ancora all’indicazione dei popoli slavi, sia in maniera indipendente da questo con
Nella Serenissima Repubblica con schiavoni si intendevano gli abitanti non latini dei domini veneti dell’Adriatico orientale e per estensione dell’intero entroterra.
Gli schiavoni erano inquadrati nel dominio veneziano tra i possedimenti oltremarini del cosiddetto Stato da Mar e amministrati in una serie di province facenti capo ad una città e al suo contado, denominate Reggimenti e godenti di ampie autonomie, sotto il controllo dei magistrati inviati da Venezia.
Trattandosi di genti appartenenti ai domini oltremarini, gli Schiavoni servivano nella flotta veneziana, con l’obbligo di fornire un dato numero di galee allo Stato e contingenti di truppe, dette appunto Schiavoni.