GLI UFFIZIALI AL “CATTAVER”ovvero LE STRAORDINARIE MAGISTRATURE VENETE
Ho pensato che poteva essere utile e interessante spiegare qualche figura che formava l’ossatura dello stato veneto di cui ben poco sappiamo. Vado senza ordine,eh… attirato magari dal nome curioso,come in questo caso. Uffiziali al cattaver, con due T, forse perché la parola era formata da catàr (trovare) e averi.
Vennero istituiti nel 1280 in via provvisoria e confermati l’anno dopo. Erani tre nobili ed erano anche detti ‘avogadori de intus’ col compito di vigilare sul fisco. tenevano sotto controllo tutto ciò che era in relazione ai beni pubblici e possibilmente di accrescerli.
Esaminavano preventivamente le entrate e le spese sotto il profilo della legittimità, vigilavano sulle magistrature e sulle aste con le quali venivano messi in vendita i suddetti beni nonché sui dazi e il contrabbando, dopo che l’ufficio apposito era stato soppresso.. Occupandosi di dazi, dirimevano le controversie tra appaltatori pubblici e privati.
Avevano anche una giurisdizione sommaria nelle cause promosse dai pellegrini che si recavano in Terrasanta (su navi veneziane) nonché decidevano sui casi di usura degli Ebrei ed esercitavano vigilanza sul Ghetto, prima di competenza del Consiglio dei X.
Partecipavano a tutti i Consigli qualora si decidesse di materie economiche per esprimere il loro parere sulla convenienza e l’opportunità delle scelte rappresentate.
Dal 1355 il Maggior Consiglio volle che un ‘cattaver’ fosse sempre presente alle sue sedute. Presiedevano, assieme ai Savi agli Ordini, alle attività dei piloti che guidavano le navi dall’Istria a Venezia e entro la laguna.
Avevano la competenza sull’incameramento delle eredità giacenti, anche a seguito delle numerose pestilenze: problema molto delicato e di grande rilevanza sociale, nonché sui beni privi di proprietario trovati in mare o in terra.
Tratto da “Guida alle magistrature” (Elementi per la conoscenza della repubblica Veneta) Cierre ed.ni, a Cura della Regione Veneto.