I Flangini, famosi veneziani di Grecia
di Gualtiero Scapini.
La storia di questa famiglia di greci storicamente ebbe inizio nel 1376, quando, secondo le cronache dell’epoca, il cavaliere Alvise Flanginis perse la vita combattendo a fianco dei Veneziani nella guerra per la conquista della città di Nicosia a Cipro.
I suoi discendenti ereditarono il titolo nobiliare. Dopo nove generazioni, Alvise, l’ultimo erede, nel 1570 fuggì da Cipro invasa dagli Ottomani e si rifugiò a Venezia, dando inizio a uno dei due ricchissimi rami della famiglia, quello che otterrà l’iscrizione al Libro d’Oro della Serenissima nel 1664.
Ne fu componente Lodovico, Capitano Straordinario delle Navi, che combatté vittoriosamente gli Ottomani nel corso della guerra di Cipro e che cadde alla fine della battaglia di Imbro il 16 giugno 1717. Questo ramo si estinguerà con la morte dell’ultima erede nel 1841. L’altro ramo, originario di Corfù, imparentato con quello di Cipro, arrivò a Venezia intorno al 1590 nella persona di Tommaso (Tomàs Flanginis in greco).
Giovane di viva intelligenza, ottenne una borsa di studio offerta da un abate padovano. Da lui discende il ramo tuttora esistente, a sua volta suddiviso in svariati rami e alberi genealogici, uno dei quali fruttifica da duecento anni in Uruguay.
Delle immense ricchezze dei Flangini non rimane che il leggendario ricordo. Dopo decenni di affari d’oro, liti famigliari e spese scriteriate, e infine il turbine napoleonico, ridussero in cenere patrimoni che la tradizione di famiglia vuole fossero favolosi. Rimangono a testimonianza i palazzi e le ville che gli antenati edificarono in Venezia, nel Veneto e in Friuli.