I LUOGHI DELL’ABBANDONO DELLA MEMORIA: LA CHIESA DI SAN LAZZARO, IN VIA SAN MARCO A PADOVA.
Foto fonte web, testo di Millo Bozzolan
Il tempo passa inesorabile, nessuno può pretendere di fermarlo, magari nei momenti che più ci sono cari. Mutano i costumi, mutano i luoghi. Ma ciò non significa che dobbiamo seppellire la memoria. La Memoria (con la maiuscola) di un popolo serve allo stesso popolo per costruire il futuro agendo nel presente seguendo le proprie tradizioni. Se dimentichiamo queste, rinneghiamo noi stessi, e saremo privi di una nostra identità. Oggi questo non ce lo possiamo permettere, con una globalizzazione selvaggia,e una immigrazione incontrollata.
Questa è la premessa per presentarvi il vergognoso degrado ed abbandono della chiesetta di San Lazzaro, dove il cugino Giovanni ed io assieme a tanti giovani e ragazzini, andavamo a messa, negli anni ’50. Don Gino, un prete di quelli di una volta, fisico forte di montanaro bellunese, capelli a spazzola, tonaca lunga fino ai piedi, si pose in testa l’obiettivo di costruire una chesa più grande. Erano gli anni felici del boom demografico ed economico, pareva che per una parrocchia sempre più popolosa, la chiesetta antica, in stile barocco, risalente a qualche secolo prima, non bastasse più.
Con la tenacia e la forza (noi ne sapevamo qualche cosa, della sua forza, quando tirava “dei scapeoti” micidiali se non seguivamo bene le lezioni di catechismo o stonavamo nel coro… 😀 ) proprie a un Don Camillo riuscì nell’intento e fece una nuova chiesa (orribile come tutte le chiese nuove, senza storia e con il nuovo altare stile Vaticano II) e la vecchia fu dismessa.
Sconsacrata, fu affittata a una piccola ditta di lucidatura di metalli. Ne vedete ancora l’insegna. La ditta ha chiuso ora l’attività e l’edificio è in totale abbandono. E’ un vergogna.. stringe veramente il cuore. Potrebbe essere magari restaurata e riconsacrata, funzionare di nuovo da cappella della chiesa madre: posto dove sarebbe bello e suggestivo celebrare matrimoni..e anche funerali… per i vecchi del paese che se ne vanno. Vicino c’è il piccolo cimitero, con pochi cognomi, quasi tutti uguali.. Colombo, Destro, Meneghetti, .. qualche nome più frequente di altri. Come in ogni comunità rurale, San Lazzaro lo era, un tempo.
Un tempo era (lo dice il nome) anche il posto dove si ricoveravano i contagiati dalla peste di Padova: tra le mura della canonica, che fu allora anche un “ospitale ” quante sofferenze.. sempre alleviate dalla Fede in Cristo. Se non altro per il ricordo di questa funzione, l’edificio bisognerebbe salvarlo. Ora io vivo lontano, posso fare ben poco comunque, solo scrivere queste note, sperando di muovere l’interesse di qualcuno. Quella che mi colpisce e ferisce, mi pare sia l’indifferenza degli attuali abitanti della zona. Vorrei essere smentito in proposito. Ma pare che la Memoria e le radici della città di Padova, non siano tra gli argomenti con una qualche priorità. Almeno in questa periferia urbana.
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anche io sono di S.Lazzaro ma.abito lontano..molto lontano e quella chiesetta Dissestata la ricordo bene,chiusa in quella parte del quartiere che i sanlazzareai chiamano Belgio…ricordi di un quartiere chentra cementificazioni pazze e nuove speculazioni presto spariranno
Se non ricordo male mi pare sia stata messa pure in vendita.