I MAGISTRATI ALLE ACQUE, QUELLI VERI! COME E PERCHE’.
Il 19 maggio 1505 il Consiglio dei X crea il Collegio Solenne delle Acque composto da più organi distinti, anche se reciprocamente interferenti, com’è costume veneziano, ma poi rimette la materia al Senato che decide l’elezione di tre Savi. I loro compiti sono quelli di occuparsi prevalentemente dello stato di conservazione della laguna per fronteggiare le emergenze. Hanno un loro portafoglio ed il potere di comminare pene.
In linea generale si può quindi dire che i Savi alle Acque hanno la giurisdizione esclusiva sulle acque della Laguna e sui canali principali, mentre la giurisdizione sui rii interni, sulle strade, sulle rive assieme ai pozzi è demandata ai Provveditori de Comun.
I confini tra una magistratura l’altra non sono sempre netti e spesso si registrano compresenze come quando i Provveditori fanno scavare canali e i Savi utilizzano i fanghi per creare sacche atte ad espandere la città.
Negli anni, quello che era il Magistrato alle Acque subisce varie trasformazioni, finché non viene soppresso (1808) dal viceré d’Italia Eugenio dopo che nei secoli aveva realizzato grandi opere di ingegneria idraulica, come la costruzione dei murazzi, le deviazioni dei fiumi dalla laguna, i manufatti destinati a rendere navigabili i corsi d’acqua dell’entroterra.
Le conseguenze dell’abolizione della Magistratura alle acque non tarderanno però a rendersi evidenti, tanto che già sotto il governo austriaco, la struttura sarà ripristinata, con altri nomi e schemi organizzativi.
L’istituto sarà ancora soppresso con l’annessione all’Italia, ma dopo ripetuti disastri idraulici, sarà i nuovo ripristinato il 5 maggio 1907, con lo scopo di concentrare nel nuovo Magistrato alle Acque tutti i poteri e funzioni attinenti al buon regime delle acque.
Giovanni Distefano Atlante storico della Serenissima
Cosa succedeva se un Magistrato delle acque sbagliava ? :/