NASCE UNA CITTA’ CON QUEI NOMI STRANI: CALLI, RUGHE, CAMPIELLI
Siamo all’alba della nascita di Venezia,, i Venetici fuggiaschi creano qualcosa di unico sul fango e sulle acque… A questo punto cominciano a nascere i nomi: fondamenta (pl. fondamente) per indicare la strada che costeggia un canale; riva per una fondamenta che ha dei gradini verso l’acqua allo scopo di favorire l’imbarco elo sbarco di merci o persone; calle per intendere la via tra le case, che possono essere allineate in fila, e ricche di botteghe, e allora la calle diventa ruga (dal francese rue ; ramo per indicare quelle viuzze che si staccano da una calle maggiore; campo o campiello (a seconda dell’estensione) per gli spazi erbosi davanti alle chiese usati per pasturare i cavalli o il gregge minuto; corte per le piazzole interne con un’unica entrata o uscita.
Accanto a questi, nomi di appellativi: i campi di solito prendono i nomi delle chiese (Campo S. Maria Formosa) , come accade anche per i nomi di teatri (Teatro san Giovanni Crisostomo, per intendere che quel teatro si trova in quella parrocchia) ; le calli quelli di una famiglia importante (calle Tron) o di mestieri (calle dei Fabbri) o botteghe ( Frezzaria, perché si fabbricavano frecce) , o perché vie molto trafficate e lastricate prima di mattoni e poi di masegni , perciò dette salizade (lastricate) da selce.
Tratto da Atlante storico della Serenissima, di Giovanni Distefano