I MARINAI DELLA FLOTTA MILITARE VENETA
-DOPO LA PERDITA della Morea fu molto difficile arruolarli, spiega Mario Nani Mocenigo nel sul bel libro. Si riusciva a malapena a coprire i ruoli in tempo di pace, ma in caso di guerra non fu stabilito in quale maniera avrebbero trovato i 4500 uomini necessari.
Soldati imbarcati ed equipaggio erano tenuti separati il più possibile, penso perché le milizie mercenarie potevano influire in maniera negativa sulla ciurma. del resto, vitto, paga, e servizi erano completamente diversi.
Nel 1667, data la scarsezza di uomini, il Senato dispose che venissero imbarcati anche i fanciulli vagabondi o abbandonati, in qualità di mozzi ma ogni nave non poteva averne non più di 12e di età non minore di 12 anni.
Ma anche i marinai ne corso della storia non furono molto disciplinati: nel 1696 il Capitano generale Molin riferisce di un grave episodio di insubordinazione a causa del ritardo nel pagamento del loro avere. Ma nel complesso l’equipaggio delle navi a vela era migliore delle milizie imbarcate, in genere straniere. Eranomarinai provenienti dall’Albania, dalla Dalmazia o dalla Grecia, si pensava così di sottrarre uomini alla flotta turca, nel caso degli Albanesi.
Nel 1775 una commissione apposita criticò severamente il metodo di arruolamento e il trattamento dei marinai che “venivano assunti da appaltatori che lucravano sulla loro mercede e panatica (vitto).”
E ancora: “il marinaio esercita la professione più dura, più rischiosa e veramente logoratrice: deveriunire in sé stesso la intrepidezza e la rassegnazione del soldato; lo studio e la pazienza dell’artefice, la robustezza e a resistenza dell’operaio. Questa povera e preziosa vittima della grandezza della Nazione doveva dunque ricevere un emolumento adeguato al suo sacrificio, un vitto sano ed abbondante, assistenza pronta e sicura quando venisse colpito dagli infortuni e infine protezione e ricovero quando gli anni gli impedissero di dare l’opera sua alla Patria”.
Ricordo che a Venezia vi furono costruite delle case proprio per i marinai a riposo. (NdR)
Riassunto libero da “Storia della Marina Veneziana” di Mario Nani Mocenigo