I VENETI ‘DAI BEI CAVALLI’, STRABONE, STORICO ANTICO CE NE PARLA.
Millo Bozzolan
I nostri cavalli erano famosi in tutto il mondo di allora,e continuarono ad esserlo fino alla fine dell’impero romano. Tanto che Alcmane, in bellissimi versi paragonò la bellezza di una sua amata a quella di un puledro ‘eneto’ (dagli zoccoli scalpitanti di sogni alati’ – immagine strepitosa) e Strabone così scrive, cinque secoli dopo:.
‘Anche Dioniso, tiranno di Sicilia, da lì trasse l’allevamento dei suoi cavalli da corsa, cosicchè anche tra i Greci giunse la fama dei puledri veneti e per molto tempo quella razza fu tenuta in grande considerazione.
Forse Dioniso non si mosse molto, per acquistare i cavalli.. nei dintorni di Milazzo sono state rinvenute delle tombe del tutto simili a quelle in uso ai Veneti. Nulla vieta di pensare ad un piccolo insediamento veneto, una base commerciale che metteva il nostro popolo in contato con le colonie greche dell’isola. Del resto sono noti i ‘Venetulani’ una tribù che partecipò probabilmente alla fondazione di Roma. Anche nella Roma arcaica, tracce di tombe di tipo venetico