IL 1848 E LA CHIESA VENETA. UNO STRAORDINARIO DOCUMENTO ORIGINALE
di Millo Bozzolan
Capita a volte di vivere qualche emozione di carattere storico, sfogliando documenti originali. Emozione che diventa piu’ forte, se la carta antica ti è stata regalata da un amico e tu ne diventi da quel momento il custode. Per farla breve, ho ricevuto questo manifestino del 1848, firmato anonimamente ” UN PRETE CATTOLICO” in cui si invitano i contadini a non partecipare ai moti contro “i Tedeschi” “Ma ditemi la verità – prosegue l’Autore – Voi che siete ben istruiti nella nostra Santa Religione, quando, in che luogo, e a quale incontro Gesù Cristo, il nostro Divin Maestro ha detto: morte a quel popolo, morte a quella Nazione?….”
E prosegue ancora: ” Alla Crociata! Ma contro chi? e da chi è approvata ? Da PIO IX certamente no; imperrocchè Lui, non è guari, chiamò il sovrano nostro, attualmente regnante, uno dei più distinti suoi figli. Come mai una Crociata contro un Sovrano di così distinta e dal sommo Pontefice, encomiata Pietà! “
Balza all’occhio, di quanto la Chiesa Cattolica aversasse i Moti del ’48, anche se in un altro manifesto dell’epoca in precedenza da me pubblicato, dei volontari parlano di “truppe pontificie” da loro aiutate negli scontri intorno a Treviso, penso a questo punto che si trattasse di reparti disertori aggregatesi con i loro ufficiali, ai risorgimentali veneti. Come ho già scritto, Pio IX pensò forse all’inizio a un’Italia federata, di cui la Santa Sede fosse garante anche verso l’Austria, ma capì ben presto che il Piemonte aveva ben altre mire annessionistiche e la Repubblica romana del Mazzini e Saffi, gli tolse ogni dubbio. Da ciò deriverà poi l’atteggiamento apertamente ostile del mondo intellettuale (per la gran parte infiltrato dai massoni, tra l’altro) italiano che appoggiava i Savoia, e la vera e propria guerra non dichiarata, fatta di espropri di beni ecclesiastici e scioglimento di ordini religiosi, del nuovo stato italiano, ostilità che si chiuse solo con la stipula del Concordato. Ma questo è un tema troppo ampio, per parlarne qua.
Il manifesto vale come testimonianza importante, fu diffuso certamente col benpalcito e per volontà del Papa Pio IX.
Oggi lo regalo pure io a voi, diffondetelo.
Nella sua lunga storia Venezia se n’è infischiata più volte di cosa preferisse il Sommo Pontefice, perché ciò che più le stava a cuore erano i suoi traffici e la sua indipendenza. Mi viene in mente la guerra di Cambrai, tanto per fare esempio. Nel 1848 la città era oppressa da un governo straniero che invece di ascoltare le proposte di riforma avanzate da Manin e Tommaseo ha pensato bene di sbatterli in galera.