IL BOIARDO, GLORIA ITALICA CHE COLLABORAVA COI FALSARI DI DUCATI
La storia italiana non finisce mai di sorprendere.. . Spulciando tra i miei libri ho scoperto ad esempio, che il sommo letterato Boiardo, gloria delle italiche terre col suo “Orlando innamorato” era anche un trafficone che se la faceva con una banda di falsari di ducati veneziani. Ecco cosa ho trovato:
“Il 18 dicembre 1488 Venezia promette una consistente taglia a chi uccide il falsario Gaspare de Lamante. Pochi giorni dopo (30 dicembre) si richiede ai duchi di Ferrara l’estradizione dei falsari di monete veneziane operanti con la complicità di Matteo Maria Boiardo, conte di Scandiano e poeta, che passerà alla storia come “uomo retto e mite e colto umanista, vagheggiatore di un modello di vita di cosumi nobili e sentimenti gentili… ” Fonte il solito Giovanni Distefano, che sto ripassando in questi giorni.
Ecco, era talmente divertente che non potevo farla passare inosservata. Così nei libri lo descrivono.
Matteo Maria Boiardo (Scandiano, 1441 – Reggio Emilia, 1494) è stato uno dei principali poeti volgari dell’Umanesimo, attivo alla corte estense di Ferrara e autore di versi encomiastici in onore dei suoi protettori politici. Nobile e possessore di un feudo, alternò l’attività politica e militare a quella letteraria, scrivendo versi latini e volgari e componendo un canzoniere (gli Amorum libri tres) che è l’esempio più interessante del Quattrocento. La sua fama resta legata al poema epico-cavalleresco Orlando innamorato, che pose le regole del genere nel Cinquecento e la cui trama fu ripresa da Ariosto nel Furioso, destinato a maggior successo.