IL BUON GOVERNO VENETO CHE ISPIRO’ LE COSTITUZIONI IN EUROPA E NEL NORD AMERICA
Gasparo Contarini, filosofo, diplomatico, e riformatore religioso veneziano scrisse insieme a Donato Giannotti, un dotto fiorentino di gran fama, a metà del ‘500, che Venezia aveva fuso nel suo governo i tre elementi dell’Uno, dei Pochi, dei Molti.
I Doge rappresentava l’elemento Monarchico dell’Uno, il Maggior Consiglio e il Consiglio dei dieci insieme, costituivano l’elemento aristocratico dei Pochi. Nel Seicento, il Mito del sistema di governo veneto rifiorì con maggiore impulso nelle opere di Giovanni Botero e di Traiano Boccalini, secondo cui la sopravvivenza e la stabilità di Venezia si fondavano soprattutto sulla solidarietà della sua classe dirigente e sulla dedizione dei patrizi al servizio della Patria.
Esempio per il mondo –
In epoca successiva gli ordinamenti veneziani costituirono un modello per le Provincie Unite di De Witt (attuale Olanda) e per il Parlamento inglese, durante le Guerre Civili e l’interregno, soptattutto nel periodo tra il 1657 e il 1660.
Il monarchico Robert Filmer, poteva ben esprimere scetticismo sulla leggenda veneziana, ma Harrington, nel suo ‘Oceana’ parlò di Venezia come di “Repubblica immortale.. intatta per sempre da corruzione”.
Molti anni dopo, coloro che stesero le costituzioni della Carolina e della Pennsylvania guardavano ancora con interesse alla Repubblica Veneziana.
Come aveva scritto Contarini, Venezia “aveva mantenuto la sua libertà dalla dominazione straniera” e sosteneva di portare libertà anche ai suoi sudditi “nel senso di libertà dall’arbitrio di governo.”
Brian Pullan ” La politica sociale della repubblica di Venezia”