IL BURCHIELLO NAVIGA, TRA PADOVA E VENEZIA, PORTA CON SE’ UN’UMANITA’ LIETA TRA CUI UN MILITARE.
Millo Bozzolan
Luciano Dorella mi ha girato questa meravigliosa immagine (forse del Grevenbroch ?) che mostra il famoso battello che portava passeggeri tra Padova e Venezia. L’imbarcazione credo partisse da Porta Portello, già raffigurata in un quadro del Canaletto.
Mostra un’umanità varia, l’atmosfera è rilassata: nessuno di loro pensava di essere parte, certamente, di una società “decadente” come oggi sottolinea quasi sempre una certa storiografia, quasi a voler fornire pezze di appoggio giustificative alla porcherie e alla prepotenza dell’azione dell’armata “liberatrice” dei francesi, che in realtà mise fine alla nostra libertà, mai più ripristinata.
Il nostro occhio, quello del Dorella e mio, è caduto subito, in quanto studiosi delle uniformi dell’esercito veneto del ‘700, sul militare comodamente sdraiato sul tettuccio del burcio. Ho potuto trovare la descrizione dell’uniforme nel prezioso volume di Francesco Paolo Favaloro a pag. 53, dove si descrive la divisa della fanteria veneta prevista nel deceto del 1744. Ne riporto qualche riga: “L’abito è formato da velada (sopraveste) bianca con fodera turchina con 16 bottoni di ottone e pettorina all’italiana, con mostre e colletto turchini; camiciola di panno turchino… calze turchine, braghe di panno bianco, e tasco (giberna) rigido con cassa interna in legno.
Tutto corrisponde in maniera perfetta.