Il Cancellier Grande nella organizzazione della Serenissima
di Antonia dei Todeschi.
Non si sa esattamente a quale epoca risalga l’istituzione dell’Ufficio della Cancelleria ma deve avere certamente un origine molto antica, risalire cioè ai primi tempi della Repubblica, quando il governo iniziò a formarsi e a funzionare con regolarità e sistematicità e le prime leggi, le prime votazioni e tutti gli atti inerenti la pubblica amministrazione ebbero bisogno di essere redatti e trascritti, cioè conservati e ricordati.
Il primo Cancelliere di cui si abbia notizia è Corrado de Ducati, in carica dal 1268. Questo magistrato era il massimo esponente della cittadinanza originaria, cioè di quella classe di cittadini che godeva della pienezza dei diritti, ma non politici, pur senza appartenere al patriziato.
Il Cancelliere era il capo di quella classe burocratica fedele e competente che la Serenissima ha prima istituito e poi sempre voluto accanto a sé per affidarle mansioni di grande responsabilità e spesso di natura estremamente delicata e segreta.
In questo senso, come il Doge rappresentava la nobiltà in seno al governo della Repubblica, il Cancelliere rappresentava quella che oggi si definirebbe la “classe borghese”. L’elezione del Cancelliere competeva al Maggior Consiglio; egli aveva la precedenza su tutti i magistrati ad eccezione dei Consiglieri Ducali dei Procuratori di San Marco. Poteva fregiarsi del titolo di Eccellenza, vestire la veste Ducale color porpora, partecipare a tutti i consigli ma senza esercitare il diritto di voto. La sua carica era a vita e alla sua morte gli spettavano funerali imponenti.
Suo compito specifico era sovrintendere alla cancelleria Ducale, sia quella inferiore che superiore (segreta) e custodire le leggi e i relativi archivi. Era di sua competenza anche la conservazione dei registri delle votazioni per l’elezione delle varie cariche dello Stato e la proclamazione degli eletti in Maggior Consiglio, al Senato e al Consiglio dei X . Era anche il depositario ufficiale dei trattati internazionali stipulati dalla Serenissima, di qualunque natura essi fossero e anche delle clausole segrete che spesso contenevano.
Dal Cancelliere dipendevano: il Reggente e il Vicereggente della Cancelleria da lui destinati alle singole magistrature con compiti di scrivani e di scritturali. Dal 1268 al 1798 furono quarantacinque i cittadini originari eletti alla carica di Cancelliere; alcuni di loro ebbero, per meriti particolari, il premio di passare nelle file della nobiltà, di altri conosciamo i meriti culturali e professionali. Essi per la maggior parte si attennero scrupolosamente alle loro funzioni burocratiche senza però mancare di esercitare, pur dentro i limiti delle loro prerogative, un certo potere.
Il loro lavoro, che possiamo chiamare di riordino e schedatura, sarebbe in seguito servito agli Avogadori di Comun nell’ espletamento delle loro delicate mansioni durante le sedute nelle varie magistrature. Un materiale di consultazione così ordinato e predisposto era quanto mai utile perché avrebbe permesso di ritrovare con rapidità il testo preciso delle leggi in vigore e le preesistenti sentenze.
Dobbiamo pensare che una tale attività di cancelleria a supporto degli organi politici, giudiziari e amministrativi presupponeva una organizzazione ad alta specialità, alla quale solo la continuità di esistenza della serenissima aveva permesso di costituirsi e di svilupparsi migliorandone funzione e organico.
Da:”Itinerari segreti del Palazzo Ducale,” di U. Franzò
In foto: Il Doge in processione incontra Caterina Cornaro (pittore anonimo).
Appare chiaramente e immediatamente davanti al Doge la figura del Cancellier Grande in manto rosso.