Il crollo del “paron di casa”
https://www.facebook.com/animaveneta
Caratteristica la cuspide in rame e la statua di San Gabriele sulla sommità. Per la sua forma e fattezza, il campanile di San Marco subì negli anni diversi “colpi di fulmine” che lo indebolirono e a volte lo rovinarono rendendo necessario, in ultimo, un restauro e un provvedimento che lo mettesse in sicurezza.
Non appena venne ideato il parafulmine, il “paron de casa” ne fu subito attrezzato. Correva l’anno 1776 e questo dispositivo divenne indispensabile per proteggere l’opera d’arte la cui durata, grazie anche a questa accortezza, venne prolungata di qualche anno. Nel 1902, infatti, avvenne quello che tutti i veneti non potranno mai dimenticare: il crollo del loro simbolo per eccellenza!!!!
La piazza, per miracolo, quella mattina (alle 9.30) era totalmente deserta. Nessun ferito, nessun veneziano venne coinvolto nel crollo. Il campanile si accartocciò su sè stesso lasciando solo un mucchio di macerie a riempire una delle più belle piazze del mondo.
Lo sgomento fu tale che in pochi giorni venne presa la decisione di ricostruirlo esattamente tale e quale era. Famosissime le parole dell’allora sindaco Grimani: “com’era, dov’era“. Tutti furono d’accordo e l’opera di ricostruzione e di rinascita del campanile partì. La ricostruzione avvenne e in dieci anni, esattamente il 25 aprile del 1912, proprio nel giorno di San Marco, il nuovo campanile fu inaugurato tra la gioia e lo stupore di tutti i cittadini veneziani. Un giorno memorabile che lanciò ancora una volta verso il cielo, e a guardia di tutta la città, “el paron de casa”