Il cuore di Johann Matthias von der Schulenburg, il grande militare che formò l’esercito veneziano del ‘700
di Sibyl Von der Schulenburg e Redazione
E’ una storia che, a leggerla, commuove, ma prima una introduzione atta a presentare il grande personaggio, che amò così tanto Venezia e la terra veneta da lasciare le sue spoglie, divise tra la nostra capitale e Verona. Sibyl Von der Shulenburg, sua discendente diretta, ci racconta quanto avvenne alla sua morte. La ringraziamo per l’onore che ci ha concesso.
Lo Schulenburg è ricordato per essere stato comandante generale dell’Armata Sassone e soprattutto per essere stato il grande riformatore militare dell’esercito di Venezia. Con la sua riforma l’organizzazione dell’esercito nazionale veneto passò dalla divisione in compagnie che Venezia si era data nel XVII secolo alla più moderna divisione in reggimenti, tipica degli altri stati europei dell’epoca.
Tra il 1687 e il 1688 combatté con le truppe imperiali contro i Turchi in Ungheria. Nel 1699 divenne un colonnello nel reggimento tedesco di Vittorio Amedeo II di Savoia e nel 1701 fu ferito gravemente. Nel 1702 combatté nell’esercito sassone contro il re Carlo XII di Svezia durante laGrande guerra del Nord e fu sconfitto nella Battaglia di Klissow e di Wschowa (Fraustadt).
Nel 1707, ritornato in Europa occidentale, combatté sotto il Principe Eugenio nella Battaglia di Oudenaarde e nella Battaglia di Malplaquet, durante laGuerra di successione spagnola.
Fu al comando della difesa della città di Corfù, nell’omonima isola, all’inizio del diciottesimo secolo, durante la dominazione veneziana. Nel 1716, i Turchi attaccarono sia per terra che per mare e misero sotto assedio la città che, dopo un mese di resistenza, fu liberata grazie alla brillante tattica di Schulenburg. In ricordo di questa impresa, nella piazza principale della città fu eretta una statua del comandante ed egli ricevette una pensione di 5000 ducati l’anno dalla Serenissima. A Venezia in Arsenale, vicino alla porta dei Leoni, venne posto un busto e una lapide in suo onore. Per celebrare la vittoria, fu commissionato a Vivaldi l’oratorio Juditha triumphans devicta Holofernis barbarie.
Il cuore di Johann Matthias von der Schulenburg
Il mio rapporto col Veneto inizia presto, quando – fin da giovinetta – ero condotta in visita a Verona, la città nella quale mio padre avrebbe voluto che fosse sepolto il suo cuore. Forse un giorno racconterò qualcosa su questa storia, oggi invece voglio raccontarvi di come, a Verona, fu sepolto il cuore del più illustre dei membri della mia famiglia: il feldmaresiallo Johann Matthias von der Schulenburg.
Molti conoscono la storia dell’unico feldmaresciallo della Serenissima, ma pochi sanno i dettgli sulla sua morte- Io ne sono venuta a conoscenza attraverso un articolo di Paolo Rigoli del 1998, pubblicatone “Verona Illustrata”. fondato sulla scoperta di nuovi documenti.
” Schulenburg morì all’una di notte del 14 marzo 1747 nella ‘camera gialla’ di Palazzo Orti Manara. Il giorno seguente alle 15 circa si procedette all’imbalsamazione del corpo alla presenza del notaio. In una cassetta d’abete – subito sotterrata in un angolo di della Corticella esistente sotto il balcone della camera suddetta, verso il Brolo, dalla parte di P. P. Scalzi – furono riposte viscere e intestino; entro una cassettina di piombo, ripiena di lana rossa imbevuta di liquori balsamici. Fu depositata un’altra scatola di larice incatramata con il cuore, i polmoni e due medaglie; il corpo, infine in una cassa di abete anch’essa incatramata assieme ad una piccola urna contenente le stesse medaglie. ” Il corpo fu tumulato nelle mura dell’arsenale, dietro il cenotafio di Morleiter, ma il cuore del feldmaresciallo… dov’è?