IL GIURAMENTO DI BRAGADIN A FAMAGOSTA
Di Millo Bozzolan
il segreto della Repubblica di Venezia e dei suoi cittadini? la Fede. Ecco il testo del toccante giuramento di M. A. Bragadin a Famagosta.
GIURAMENTO TENUTO IL 14 LUGLIO 1570 DAL N.H. MARCANTONIO BRAGADIN DURANTE LA SS. MESSA TENUTA IN PIAZZA A FAMAGOSTA
«Giuro per la SS. Trinità, Iddio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo, giuro per Sacrosanto Evangelo dei quattro Evangelisti Marco, Matteo, Luca e Giovanni, giuro per la SS. Croce di Cristo, sotto il qual Vessillo militiamo,
che da me disprezzati tutti i pericoli e per niente considerarli in qualunque modo mi si affacciassero, non tralascerò nessuna di quelle cose che a sostenere la Causa Cristiana e ad amplificarla sembrerà che convengano, e che lascierò la vita piuttosto che il mio popolo, che per il nome di Cristo affronta ogni pericolo, e serve così pronto e fedele alla Repubblica.
Così assieme a me giura il preclarissimo uomo Lorenzo Tiepolo, Prefetto di Pafo, così l’Eccellentissimo Astorre Baglioni, Comandante in capo di tutta la Milizia, così tutti gli altri fortissimi Prefetti dei quali non solo la faccia vedete, ma ancora di quelli di cui potete udire la voce.
Lodo, lodo Voi abitanti di Salamina, e con gratissime voci continuerò a chiamarvi uomini forti e di grande animo, Vi esorto con ogni mio potere, acciò persistiate nel parere in cui siete di difendere i vostri padri, le mogli e i figli, le case e la Patria vostra, di spargere il vostro sangue se occorresse per la difesa della Patria, di dimostrarvi attaccati al vostro Principe nel proteggere fortemente voi stessi e le cose vostre, di reprimere l’impeto e il furore de’ feroci nemici che non pensano che alla crudeltà, che alla strage ed a procurarsi innanzi agli occhi la distruzione dei Cristiani; finalmente di conservare alla nostra Repubblica quella Fedeltà che portate sempre con Voi.
Per queste ragioni mentre in ora si è celebrato il Sacrificio di Gesù Cristo e la Sacrosanta Eucarestia che abbiamo preso, a Voi tutti prometto che quanto di cura, di fatiche, di vigilie, di autorità, di consiglio potrò impiegare, e crederò appartenere alla vostra sicurezza, niente ometterò, e quanto fedeli sarete al Senato Veneto farò piena Fede onde possa rendervi degni delle maggiori laudi e premi».
A Venezia la vittoria fu celebrata intonando il Te Deum ed il Senato Veneto sentenziò che “non virtus, non arma, non duces, sed Maria Rosarii victores nos fecit”, cioè che la vittoria si doveva alla protezione della Beata Vergine e non ad una superiorità militare, dato che i Cristiani vinsero pur in inferiorità numerica. Si ricordava che in quella giornata le confraternite del Rosario facevano tradizionalmente particolari devozioni alla Madonna. Inoltre era il giorno dedicato alla Santa Padovana Giustina. http://www.europaveneta.org/areaculturale/santi/Madonna%20del%20Rosario.html