IL GOVERNO DEL BOSCO DI SAN MARCO NE L’ALPAGO
Incamerato nel proprio demanio, con delibera del Consiglio dei dieci il 21 novembre 1548, la Serenissima decise poi di incaricare il Rettore di Belluno, in qualità di Provveditore dei Boschi, di sovrintendere alla sua custodia. Al Podestà, con l’ausilio del Capitano del Bosco, spettava effettuare una visita in loco, rendere operative le decisioni provenienti dagli organi competenti, deliberare provvedimenti ed emettere sanzioni in merito alle infrazioni riscontrate. Una rilevante mole di documenti in merito all’attività dei Rettori è stata raccolta, in modo sistematico a partire circa dalla metà del Seicento, in un Codice chiamato Libro d’oro. Redatto in duplice copia, una da inviare a Venezia, l’altra da tenere presso la Cancelleria del capoluogo bellunese a memoria e guida per i Capitani e Podestà chiamati a ricoprire la carica. La copia “bellunese” conservata oggi presso l’Archivio Storico Comunale di Belluno è già stata presentata in questa sede e, nella sua integrale trascrizione, è liberamente scaricabile al seguente link di Cansiglio.it Ordini, provisioni, decreti, terminacioni et lettere in materia de Boschi dAlpago e Caiada Numerosi sono stati i Rettori che si sono via via succeduti nell’incarico negli oltre tre secoli di amministrazione veneziana, la durata del mandato era in media di 14-16 mesi, un secondo incarico era possibile solo dopo cinque anni, ma si contano pochissimi casi di reiterazione nell’incarico. Dalla consultazione del Codice citato si evidenziano resoconti a volte piuttosto anonimi, documentazioni ripetute secondo prassi consuetudinarie, in altri casi, invece vengono testimoniate iniziative e interventi che diedero e consolidarono l’impronta della Serenissima nella gestione di questa importante risorsa boschiva. Quale fu il Rettore che introdusse le prime sistematiche Provisioni a difesa del Bosco, quale a stabilire dei limiti agli animali da introdurre nei pascoli interni, quale approntò una coerente generale confinazione dell’intera area vincolata e quale fece porre per la prima volta dei termini anche a confinazione dei principali pascoli interni? Questi, ed altri interventi, sono descritti nel lavoro che qui si presenta, La Serenissima e il governo del Bosco d’Alpago nell’operato dei Rettori di Belluno (XVI e XVII Secolo). Sempre dal Codice citato l’autore, Franco Dal Cin, ha selezionato 11 significative figure (dieci Rettori ed un Proto dell’Arsenale) che, nel periodo indicato, sono stati promotori di importanti, a volte controversi, provvedimenti che hanno costituito la base per una rigorosa pianificazione nella gestione forestale, e del territorio in generale, continuata poi anche successivamente e, si auspica, nel rispetto delle attuali contingenti esigenze di salvaguardia, possa proseguire anche in futuro.
Il documento è scaricabile al seguente link: La Serenissima e il governo del Bosco d’Alpago nell’operato dei Rettori di Belluno (XVI e XVII Secolo) (4.8 MB)