IL MERCANTE-BANCHIERE
Simonetta Dondi dall'Orologio
La figura del mercante-banchiere possiamo dire che nasce più o meno nel XII secolo, a eccezione nella nostra Venezia dove il mercante è già potente e consideratissimo a partire del X secolo!
Sono uomini d’affari veri, si dotano di strumenti culturali e scritturali che li caratterizzano e che appartengono all’esclusivo mondo della mercatura.
Studiosi attenti della propria professione, si qualificano con doti e capacità economico-relazionali in grado di distinguerli dagli altri cittadini, perchè capaci di spostare e gestire nel modo più appropriato le proprie ricchezze oltre che le proprie capacità personali.
Nel X secolo poi i mercanti veneziani erano i favoriti da una certa presenza monetaria che incoraggia il prestito su pegno ed il cambio.
Lo stesso governo della Repubblica stabilisce le partecipazioni ai rischi del commercio marittimo, definisce i prestiti dove gli affaristi impegnano il proprio denaro e dove si assumono il rischio del viaggio, appoggiando le partecipazione associate e controllando i contatti di colleganza.
Uomini d’affari conosciuti e fidati, dotati di uno spirito di coesione e senso della collettività molto forte: un patto politico-economico che ha conseguenze molto ben conosciute.
Il mondo della Serenissima era fatto di nobili che avevano una estrema cura del concetto della parola data e che una stretta di mano era sufficiente per garantire il rispetto e mantenere gli accordi.
Giusto come adesso che le banche e le parole date sono un cumulo di menzogne disposte solo a rubare con il beneplacito del governo……
la cosa più bella del mondo grazie