IL MUSEO DEL TIROLO PIENO DI COSE VENETICHE
Quei tirolesi con gli antenati Veneti… Piero Favero ci porta oggi nel piccolo centro di Fliess, in Tirolo situato lungo la via Claudia Augusta che collegava la pianura veneta con l’Austria di allora e il Centro Europa. Via importantissima, che i romani pensarono bene di lastricare e rendere percorribile con ogni comodità da viaggiatori e mercanti.
Ma i Romani non tracciarono certo la strada per primi: furono i Veneti di allora a farlo ancora evidentissimi restano i segni: la ridente vallata è dominata dal monte Venet, e non è certo dovuto al caso quel nome. dato che nelle vicinanze vi è un paese chiamato Weens (come del resto Wien- Vienna fu fondata da Veneti).
Ma non basta, scavando intorno a Fliess son saltati fuori molti reperti venetici oggi ospitati nel museo della località che ci raccontano della presenza di una ricca casta di Venetkens difesa da un esercito numeroso, data la grande quantità di armi ritrovate.
L’ipotesi espressa nelle didascalie del museo parla di un contingente di veneti migrato da Este a Fliess, in difesa di quello sbocco commerciale verso l’Austria. A riprova di ciò è stato ritrovato il simbolo di una barca solare che era presente a Este-Ateste nell’800 a.C. e solo più tardi tra il 600-700, a Fliess.
Appare quindi ovvio che la via Claudia Augusta non è una invenzione romana. Alcuni tratti della via Claudia Augusta erano percorsi fin dal neolitico e appare chiaro come questa coincida con la via dell’ambra, che varcava il passo di Resia e lambiva il fiume Inn.
Fonte: la Dea Veneta di Piero Favero pag 208 Cierre ed.ni