LA CONGIURA DI BAIAMONTE CHE SI TRASCINO’ FINO AL 1785
Saprete tutti della congiura che nel 1310 minacciò lo stato con l’intenzione di instaurare al potere gli esponenti di tre famiglie potenti, sventata perché una donna che si sporse per guardare il tumulto, fece cadere un pesante mortaio sulla testa dell’alfiere dei ribelli. Vedendo cadere il vessillo, grande fu lo scompiglio e i congiurati si dispersero. Fu posta una lapide dopo che fu demolita la casa del principale cospiratore, ma questa lapide, nel 1785, fu fatta sparire da un discendente dei capi della sommossa. Edoardo Rubini, storico della Serenissima, fa una interessante ipotesi sul motivo.
Edoardo Rubini
Sul colpo di stato di Baiamonte Tiepolo volevo aggiungere qualche dettaglio biografico su Angelo Maria Querini, dato che ho visto che il personaggio ti interessa.
Vorrei dire che se la nostra Repubblica ha avuto dei traditori, a me questo sembra il peggiore di tutti. Come saprai, delle tre famiglie protagoniste del colpo di stato del 1310, i Querini, i Badoer e i Tiepolo, (poi anche i Barozzi)la più pesantemente coinvolta fu quella dei Querini: Marco Querini addirittura voleva entrare per primo a palazzo e uccidere le più alte cariche dello Stato.
Tutte le famiglie menzionate non a caso non espressero più nessun Doge: il nostro Patriziato non dimenticava mai. Ora nel file che ti allego viene fuori un particolare inedito.
Angelo Maria Querini, un discendente dei congiurati) nel 1785 fece sparire la colonna d’infamia contro Baiamonte Tiepolo e per un motivo ben preciso: la massoneria aveva già pronta la nuova lettura ideologica della storia.
La serrata del Maggior Consiglio = il tradimento dell’originaria democrazia,
il Doge Pietro Gradenigo = un despota,
gli insorti del 1310 = veri eroi.
La Repubblica Veneta così diveniva un’oligarchia da abbattere, come infatti avvenne una dozzina d’anni più tardi.
Ti informo che secondo una pubblicazione scientifica (cfr. Targhetta) da me citata nell’ultima edizione di Giustizia Veneta, il N.H. Angelo Maria Querini era un adepto della Loggia massonica di Rio Marìn, proprio in quegli anni smantellata d’autorità dalla Serenissima, cui fece seguito l’eliminazione di tutte le logge nel restante territorio di San Marco.
Secondo Samuele Romanin la Loggia massonica di Rio Marìn era collegata con la setta satanica degli Illuminati di Baviera.
Mica male…
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