LA DEVOZIONE A VENEZIA
Simonetta Dondi dall'Orologio
La grande devozione religiosa popolare che esisteva all’epoca della Serenissima è dimostrata anche da un altro bellissimo quadro che si trova nell’Accademia di Venezia.
Questa volta fu il grande pittore Gentile Bellini che ci ricorda un miracolo avvenuto sul Ponte San Lorenzo dove le cronache ci narrano che nel 1369, cadde nel sottostante Rio, il Reliquiario d’argento della Santissima Croce, che il sacerdote recava in processione alla vicina chiesa.
La Reliquia non affondò, ma rimase miracolosamente galleggiando sull’acqua fino al momento che il sacerdote ufficiale non si gettò nel canale a prenderla e riportarla sulla riva.
Nel 1500, ovvero quasi duecento anni più tardi, questo miracolo fu reso “immortale” per mezzo del pennello del Bellini.
Osservando il quadro a destra si vede un ragazzo nero (sicuramente un moretto) che dalla porta di una casa che dà al Rio, lo mandarono a buttarsi all’acqua per salvare la reliquia.
Anche qui abbiamo la prova che a Venezia la schiavitù non era terribile come ci ricorda la Storia in altri Stati; qui possiamo affermare che non esisteva!
Bellissima e perfettamente rappresentata è anche la Reliquia in mano del sacerdote nel Rio.
E’ dipinta con grande precisione che si può identificare con quella della bottega di Bernardo e Marco Da Sesto.
Nel quadro costumbrista del Bellini anche si apprezza che la vita a Venezia non separava iceti sociali, qui non si vedono separazioni tra popolo e nobiltàe clero: una armoniosa vita dove tutti si preoccupano del bene comune…..proprio “uguale” ai nostri tempi !!!