LA “FABBRICA” DE L’ARSENAL E LA SUA MENTE
ARSENALOTTI POVERI CAPOTERI E MARINERI
La Casa dell’Arsenal era gestita e organizzata dalla Banca cioè dai Patroni dell’Arsenal che erano la mente direttiva e di governo della grande cittadella navale Veneziana … Questi “Capi” sovraintendevano alla costruzione delle Galee, alle Corderie e alle fabbriche d’armi … Erano dei Nobili Veneziani scelti dal Maggior Consiglio con un incarico solitamente di 32 mesi, avevano obbligo di risiedere nelle vicinanze della “Casa”, percepivano uno stipendio di 100-130 ducati annui “esenti da angheria” (tasse), ed erano coadiuvati da 2-3 Provveditori scelti dal Senato con incarico di 16 mesi … Gerarchicamente inferiori e a diretto servizio degli stessi Patroni dell’Arsenale c’erano i Visdomini della Tana e gli Ammiragli, e una piccola folla di Capitani e Capi d’Opera, Revisori e Stimadori dei lavori eseguiti dalle Maestranze, e poi di: Proti e SottoProti dei Marangòni, dei Calafàti, dei Remèri, degli Alborànti, dei Tagjèri e Segadòri, dei Fabbri e dei Mureri … Tutti erano tenuti ad appuntare ogni gesto e attività su appositi Libri, Giornali e Quaderni dei Lavori verificati mensilmente dai Patroni e dalle autorità della Serenissima.
Oltre a quella specie di “dirigenza dell’Arsenale” esisteva di supporto un’altra numerosa squadra di: Nodari, Scrivani, Scontri (controllori) di Cassa, Portoneri dell’Arsenale, e Appontadori e Despontadori delle Maestranze che segnavano chi entrava e usciva dal lavoro, e i singoli lavori assegnati ed eseguiti, e Sopramasseri agli Armizi, Masseri dei Piombi, del Sego e delle Micce, Ragionati Appontadori, Soprastanti alle Navi in entrata e uscita e all’imbarcato e sbarcato, Pesadori e Misuradori, Sorveglianti dei Magazzini, Deputài all’Arsenal Vecchio, alla Ferramenta grossa o minuta, alle pegole, e Custodi delle tele e fustagni consegnati e predisposti dalle Velere.
La formidabile “macchina” dell’Arsenale veniva a costare nel 1587: 489.320 ducati; nel 1594: 628.328 ducati, e 722.603 ducati nel 1602 comprese le spese per le paghe delle Maestranze, e “le robbe” cioè il Ferro grezzo proveniente con esenzione dal dazio soprattutto dalle miniere austriache di Villak; la Stoppa da Bologna comprata nel 1632 in quantità di 52 miara; la Pegola Dura da Valona e la Pegola Tenera dal Cattaro con esenzione del dazio e pagamento alla consegna … Si utilizzava anche: Sevo per impalmare le galee acquistato in Ponente esente dazio; Vino di Vasto e Ortona comprato al pubblico incanto in quantità di 300 anfore annue da consegnare a rate in 10 mesi; Canapa per corde comprata prima a Bologna distinguendola in Mocàdi e Sorte (di qualità inferiore), e poi dal macereto di Montagnana che ottenne una concessione dallo Stato di 400 campi a Palù di Prova con l’obbligo di produrre la canapa in esclusiva per la Serenissima inviandola alle Corderie e al Canevo della Tana dell’Arsenale dove venivano realizzate le corde; e Salnitri e Artiglierie per l’armamento delle Galee; e il “panBiscotto” per alimentare l’Armàda Veneziana da Mar.
DA “UNACURIOSITAVENEZIANA PER VOLTA” Blog