LA CAVALLERIA SFILA IN PRATO DELLA VALLE
Prato della Valle e la cavalleria che lo inaugura.
Il suo aspetto attuale fu voluto dal provveditore Andrea Memmo nel 1775, che progettò la creazione di un’isola centrale circondata da un canale artificiale di forma ellittica contornato da un doppio anello di statue. L’isola venne realizzata attraverso il trasporto di 10.000 carri di terreno che servirono a riempire la depressione centrale del prato e ad impedire il ristagno delle acque ed i fenomeni di impaludamento che colpivano periodicamente l’area. L’isola prese subito l’appellativo di Memmia in onore del suo creatore.
Qualche anno fa il ricercatore storico Luciano Dorella ci segnalava questo quadro, datato 1780. che io avevo presentato così:
RITROVAMENTO MOLTO INTERESSANTE –
COMUNE DI PADOVA UFFICIO CULTURA – UN QUADRO DI AUTORE ANONIMO DATATO 1780 PADOVA PRATO DELLA VALLE –
CAVALLERIA VENETA ? UNICA SCRITTA LEGGIBILE NEL RETRO – “MARCE ….MEUS”
sarebbe un documento importante per le tipologie di divise venete
(se si tratta di militari veneziani ) magari chiedendo di studiare a fondo il quadro ,il copricapo e interessante !
Ringrazio per l’importante segnalazione Luciano Dorella . importante anche per la rarità di documentazione iconografica riguardante l’esercito veneto, specie nel ‘700. Devo sfogliare con calma il libro di Favaloro, ma ho l’idea, che si tratti di un drappello di Croati a Cavallo. Questo per il colore della ‘velada’ indossata. Cavalleria leggera, quindi, che presidiava le campagne e le città, con compiti di scorta d’onore e in azioni di pattugliamento per prevenire il banditismo. Molto, molto interessante.
Ora vorrei aggiungere qualche altra osservazione, nata col senno di poi. Una è che il quadro riguardi il momento dell’inaugurazione ufficiale della stupenda opera, ormai di fama mondiale, voluta in effetti nel 1775, pochi anni prima della data dell’opera pittorica. Da uno spiazzo malsano usato per le manovre militari a una zona sistemata architettonicamente per volontà di Andrea Memmo, Rettore di Padova, in pochissimi anni e a sue spese, in maniera mirabile.
La seconda è sulle uniformi: si vedono “velade” rosse e avevo pensato ai croati. Ma il reparto ha dei copricapi che richiamano quelli della fanteria veneta, anche se la fanteria veneta non aveva delle placche così grandi, come si intuisce da quanto si vede- L’esempio offerto a suo tempo da Danilo Morello,(vedi sotto) è una illustrazione maldestra tolta da un volumetto illustrato di Crociani Fiorentini e non ricordo chi altro, pieno di imprecisioni. Rimando invece a disegni d’epoca che fan vedere placche con leoncini andanti molto ridotte. Quanto alle imprecisioni del libro, rimando alla riproduzione dell’alta uniforme degli oltremarini, veramente abominevole.
Va da sé che una banda musicale a cavallo non ha uniformi a sé stanti, ma si rifà a quelle del resto del reparto di cavalleria che rappresenta, anche se le loro divise sono molto più elaborate. Resta un’altra ipotesi, dato il colore dell’uniforme e una somiglianza dei copricapi ai caschetti della fanteria.. direi che poteva essere la banda militare di un reggimento di Dragoni. I Dragoni erano per definizione dei fanti a cavallo. E questo spiegherebbe il colore della casacca, e il caschetto proprio alla fanteria nelle ultime due uniformi, poi ripreso anche da qualche famiglia nobile veneziana, per l’uniforme dei gondolieri. Ma con grandi placche e ornamenti.