LA ORIGINALITA’ DEI PITTORI VENEZIANI
di Simonetta Dondi dall'Orologio
La Fondazione Querini Stampalia a Santa Maria Formosa, considerato uno dei musei più belli di Venezia, conserva un’interessante serie di dipinti di Pietro Longhi, che rappresentano i Sette Sacramenti.
Tali dipinti vennero commissionati da Andrea Querini per adornare la sua camera da letto.
Nonostante rappresentassero scene sacre, le situazioni sono trattate da Pietro Longhi in maniera del tutto nuova, mettendo in luce soprattutto gli aspetti di vita quotidiana legati ai Sacramenti.
Per l’opera del Longhi bisogna tener presente i costanti riferimenti al mondo teatrale, tanto che possiamo parlare di uno sviluppo parallelo tra l’opera del pittore e quella del commediografo Goldoni, quest’ultimo, attraverso il superamento della commedia dell’arte, crea un nuovo tipo di teatro ispirato alla vita reale, allo stesso modo l’artista, pittore principalmente dell’alta borghesia mercantile veneziana, propone nella sua pittura, un’attenta osservazione e la cronaca puntuale del costume sociale di un’intera epoca: la sua produzione è così ricca che possiamo rivivere attraverso i suoi dipinti tutta la vita quotidiana dei veneziani.
Qui, nei dipindi di Querini, i protagonisti sono infatti dei semplici borghesi veneziani intenti in pratiche domestiche.
Nel Battesimo, per esempio, al centro c’è il fonte battesimale, ma sul lato destro si vede una donna seminascosta dietro una colonna, sicuramente la madre del bambino, che per le leggi ecclesiastiche era considerata impura e quindi non poteva partecipare alla funzione.
Nella confessione, attorno alle figure pronte al pentimento, si vede un piccolo cagnolino; quando l’opera fu messa a stampa dal Pitteri, il cagnolino, considerato poco appropriato, fu sostituito da una pietra sepolcrale.
Tra i sette, il quadro più commovente è sicuramente ‘l’estrema unzione’: vediamo una donna che si soffia il naso, lo scaldino per riscaldare il moribondo e lo spicchio di limone pronto per il rito…
Nessuno degli artisti contemporanei a Longhi avrebbe scelto per i Sacramenti delle scene di questo genere e, sicuramente, in un altro Stato della Penisola si sarebbe tacciato per sovversivo e poco rispettuoso delle tradizioni e della Religione: una volta in più apprezziamo l’innovazione ed il libero modo di pensare della Serenissima.
Carlo Goldoni nelle Commedie X nel 1755 dice:
“Fortunato sarà ugualmente il nostro comune amico celebratissimo Pietro Longhi, pittore insigne, singolarissimo imitatore della natura che ritrovata una originale maniera di esprimere in tela i caratteri e le passioni degli uomini, accresce prodigiosamente le glorie dell’arte della Pittura, che fiorì sempre nel nostro Paese”