LA PIAVOLA DE FRANZA, UN DETTO POPOLARE VENETO
Di Milo Boz
“Te sì in piavolo” o ” no far el piavolo” usavano dire mio papà e la mamma padovani, quando secondo loro, da bambino, assumevo atteggiamenti sciocchi, petulanti o comunque poco seri… anni fa ho scoperto l’origine dell’espressione, legata anch’essa alla storia di Venezia: loro non lo sapevano, nel tempo è diventato un odo di dire, che conserva però una testimonianza di quanto la nostra Capitale avesse influenzato anche le varie parlate venete. Dovete sapere che alla Festa della Sensa, durante il ‘700, secolo in cui il costume veneziano subì una grande influenza francese, veniva esposta una bambola piuttosto grande, un vero manichino, con gli abiti e gli accessori del momento, di modello tutto francese, in modo che la sartoria locale potesse trarre ispirazione.
Certo questa piavola fece scalpore -ci racconta Gianna Marcato – se non solo il Muazzo pare farsene un’idea fissa, le attribuisc ela colpa di far andare in malora i mariti, (tanto che) di una donna dice “ La par una piavola de Mestre o la piavola de Franza. Cossa voleeu che diga quei galantomeni che vien da mi? Che sé la piavola de Franza?” (E qui mi pare che il Muazo citi il Goldoni) … E ancora:
“La piavola de Franza tanto celebre che ogni anno in tempo de Sensa (Ascensione) compariva, come un novo fogo artifizial o un lampo del cielo, in mostra; e tuti la andava a mirar come un spettacolo della natura; e su sta piavola vegniva appogiae tutte quela maledete, sproporzionae e senza nissun comodo al viver uman, mode donnesche e femminili, che viva Iddio, in tanti gran anni, per non dir secoli, che ze stada par l’almo e sublime intelletto francese prodotta sta piavola, non s epol contar una moda che se possi infatti dir congrua e uniforme, sia al vestir, sia al camminar, sia d’una giusta e sensata invenzione e ritrovamento” (P. Zolli).
Ecco quindi come una espressione che ora è in uso nel gergo comune dei veneti, ha delle origini che ci collegano ancora una volta alla nostra amata Capitale.