la repubblica cisalpina, nata serva, antenata dell’Italia
di Millo Bozzolan
Ecco perché l’Italia non ha mai funzionato, è nata sulle macerie di stati ed istituzioni antichissime senza raccoglierne l’eredità.
Pubblico la mail di un caro amico:
Pensa com’era formata la Repubblica Cisalpina! Un po’ di note storiche su questa grande creazione politica lombardo-padana e filofrancese.
Sul suo territorio, accanto alle autorità civili dei dipartimenti e delle città, vigeva l’autorità militare della Repubblica francese, che manteneva in Lombardia cinquantamila uomini. Tale presenza di militari stranieri era un peso insopportabile per i cisalpini: bisognava mantenerli, sopportare le loro prepotenze e gli atti di concussione perpetrati dagli ufficiali di grado superiore. Ciò produceva un po’ in tutti gli ambienti uno stato d’animo di risentimento. Nonostante ciò, il 21 gennaio 1797, si celebrava davanti alla loggia bresciana una festa di riconoscenza alla Repubblica Francese, nello stesso giorno in cui in Francia si commemorava la «decollazione del Capeto», ovvero la decapitazione di re Luigi XVI.
Considera poi quale Trattato di alleanza aveva la Repubblica Cisalpina con la Francia.
Formalmente la Repubblica Cisalpina era uno stato indipendente alleato della Repubblica Rivoluzionaria, ma il trattato di alleanza praticamente sanciva la sudditanza della neo-repubblica a quella francese. I termini del trattato erano tutti a favore della Francia che manteneva il controllo della polizia e un presidio militare di ben venticinquemila uomini a spese della repubblica stessa, la quale doveva formare, equipaggiare e mantenere anche una sua forza armata di trentamila uomini da spedire nelle campagne napoleoniche.
Il 4 marzo 1798 il Direttorio cisalpino presentò il trattato al consiglio dei Giuniori per la ratifica; nettamente sfavorevole ai termini del trattato, il consiglio temporeggiò per alcuni giorni, ma a seguito delle minacce del generale Louis Alexandre Berthier lo approvò.
Ben diversa fu la reazione del consiglio dei Seniori che, pur esprimendo profonda gratitudine alla Francia, bocciò il trattato, in quanto il nuovo stato non sarebbe stato in grado di fare fronte alle onerose spese imposte. Questa posizione scatenò la rabbia dell’esercito e del Direttorio parigino; i Seniori vennero accusati di tenere discorsi sediziosi, e il generale Berthier minacciò di imporre un governo militare sulla regione. Come vedi, questa prima repubblica giacobina, antesignana di quella attuale italiota, è nata nel segno del servaggio senza dignità.
Al generale Louis Alexandre Berthier venne sostituito Guillaume Marie Anne Brune, che appena arrivato destituì alcuni Giuniori e Seniori ed ottenne infine che fosse approvato il trattato. L’8 giugno 1798 ci fu la ratifica. Alla fine dell’anno 1798 le truppe del generale russo Alexandr Vassilievic Suvorov (1729-1800) avanzarono e il 27 aprile 1799 sconfissero i francesi a Cassano d’Adda, nei pressi di Milano, entrando nella capitale. I capi della rivoluzione lombarda si rifugiavano in Francia — molti nella zona di Grenoble —, e a Genova. Le immediate conseguenze dell’attività politica, svolta spesso per pura animosità ideologica, dal Direttorio e dalle Assemblee legislative della Repubblica Cisalpina sotto la protezione delle armi francesi esacerbarono così tanto gli animi, che nelle città e nei paesi liberati dalle armate russe e imperiali, ci si abbandonava a manifestazioni di gioia, si cantava il Te Deum, come avvenne a Brescia, nella chiesa di San Faustino.
In pratica, il periodo 1797-1815 significò la distruzione totale di tutte le istituzioni storiche, la capacità di autogoverno e del sistema economico veneto, nonché la colonizzazione selvaggia del territorio lombardo sottomesso ai francesi.