LA STORIA DELL’ARSENALE DI VENEZIA una grande fabbrica di navi che stupì il mondo.
Di Francesco Gasparini (alla memoria di un vero venexian)
L’Arsenal di Venezia era una gigantesca costruzione che ospitava nei periodi di maggior fervore, fino a 1600 operai. Secondo la tradizione venne fondato su due isole dette “Le Gemele” . Col passar dei secoli esso si ampliò sempre più fino a comprendere lo spazio tra il canale di San Piero, la Tana, San Martino e San Francesco della Vigna. Tutto era racchiuso da possenti mura, col Leone di San Marco sulle torri.
Dal complesso delle sue officine, uscivano navi complete: galee, triremi, quadriremi, galeoni, cocche,fino alle poderose galeazze che con le loro batterie sulle fiancate cambiarono il metodo di combattimento sul mare. La famosa Casa del Canevo dalla quale uscivano le corde necessarie a tutte le imbarcazioni dell’Arsenale fino al XIV secolo venne ricostruita dal Da Ponte nel 1579, divenedo un fabbricato lungo 316 metri, diviso in tre navate: da allora il nuovo opificio venne chiamato “la corderia” . Un altro nome che lo distingueva era “La Tana” pare che fosse dovuto al fatto che molta della canapa usata arrivasse dai depositi sul mar d’Azov, alle foci del Don, il cui antico nome era “Tanai”.
L’Arsenal funzionava come una fabbrica moderna, con la tecnica della “catena di montaggio”. Il 20 luglio 1574, sotto gli occhi stupiti di Enrico III di Valois, re di Francia e Polonia, in un solo giorno, venne assemblata una galea, completa di cordami, armature, vele, remi e armamento.
Nell’Arsenale lavoravano i “marangoni” (falegnami), i “segadori”, i “fondidori”, gli “armadori”, i “calafatti” (che rendevano impermeabile lo scafo con stoppa e pece) e i “cordaroli”. Ai capi maestranza la Serenissima forniva gli alloggi, com eprivilegio speciale. Gli Arsenalotti erano tenuti in grande considerazione dal governo veneto, e a loro era affidato l’incarico di montar la guardia in Palazzo Dogal durante le sedute del Maggior Consiglio. Sempre loro avevano l’ambito compito di formare l’equipaggio di rematori che muoveva il Bucintoro.
La Cavana, ovvero la rimessa del medesimo, venne costruita tra il 1544 e il 1547 su disegno del Sanmichieli e si distinue dalle altre per avere il fronte in bugnato in stile dorico.
Assieme alle costruzioni prettamente marinare, il complesso ospitava gli alloggi dei Provveditori che curavano ogni cosa riguardante il traffico marittimo.
E ora godetevi un bel filmato sullo stesso argomento
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