LA STORIA PIU’ ANTICA DEL VESSILLO MARCIANO.
Vi metto un breve sunto tratto da un saggio di Aldo Zigiotto sull’argomento.
Una cronaca già cita il vessillo con San Marco nel 1177, issato, in triplice copia, davanti alla Basilica e un’altra parla
chiaramente di otto bandiere sulle quali compariva il santo (ancora in forma umana). Infatti, nelle bolle usate dai Dogi, la più antica delle quali è quella del Doge Pietro Polani (1130-1148), San Marco fu rappresentato sempre in figura umana, e in abito patriarcale, nell’atto di presentare il vessillo al Doge.Secondo il Papadopoli, un autorevole storico, le antiche insegne portavano, come le bolle, l’effige di San Marco, con la croce o con il busto. così come avvenne per le monete.
Su queste, la più antica raffigurazione del Leone risale al 1329-1339 al tempo di Francesco Dandolo (fig.1) vi vediamo
il leone nimbato e rampante, tenente con le zampe anteriori il vessillocon banderuola volta verso destra, senza nè libro nè ali, che comparvero venti anni dopo.
La fonte più antica che accenna ad una bandiera veneta è una cronaca non veneziana ma genovese. sappiamo così
che il 30 dicembre 1238, per intercessione del papa, tra Genova e Venezia fu steso un trattato di mutua difesa ed
offesa, le navi delle due potenze dovevano portare a bordo entrambe le bandiere, in segno di amicizia.
Enorme impulso nell’identificazione di San Marco con il leone, fu data dalla “Historia longobardica seu legenda
Sanctorum” del dominicano Jacopo da Varazze (morto nel 1298) un’opera che per tresecoli riscosse enorme fama.
Il libro diede grande risalto alle parole “Pax Tibi Marce Evangelista Meus”e la Repubblica fu probabilmente indotta ad adottare un’insegna che le ricordasse. con l’intento di ispirare, sentimenti, patriottici, pacifici e religiosi.
Da questi fatti, si può argomentare senza dubbi che il Leone marciano risale a poco prima del 1300 ed andò affermandosi decisamente nella prima metà di questo secolo, fino a diventare stabile e unica, modificandosi ed arricchendosi man mano dei vari attributi, (ali, nimbi, libro, onde, spada, croce, ecc… ) con cui la riconosciamo abitualmente.