L’ADDIO DEI PANDURI AL GONFALONE NEL LUGLIO 1797
– Racconta il conte Francesco Viscovich a proposito di Zara: giurarono fede all’imperatore tutti i magistrati e circa duemila soldati veneti che si trovavano in quella fortezza per presidio; quindi si vedeva uno spettacolo generoso e lacrimevole; perché allorquando si venne all’atto di consegnarsi dai soldati il vessillo di San Marco in mano del Generale austriaco prorompevano in pianto dirotto; a loro rispondevano con altrettante lacrime i circostanti…i Panduri fra gli altri, gente ritenuta barbara, davano tali segni di dolore e di disperazione… che i capitani austriaci concedevano loro di poter continuare nell’uso antico, di portarsi i veneziani vessilli. –
Erano serbi e rumeni, i nostri erano serbi delle montagne interne che si arruolavano nell’esercito veneziano. poche centinaia di unità, certamente. mentre nelle file dell’Austria erano molto più numerosi.
Dalla parte del Leone di Luigi Tomaz, pag. 95 ed ANVGD. 1988
Venezia non ha mai sottomesso né tradito i popoli con cui è venuta in contatto. Sono stato loro stessi a concedersi alla Repubblica Serenissima e ne sono sempre stati orgogliosi fino alla fine. Trovate altri popoli che hanno potuto dire altrettanto come con Venezia. Si trova ancora tutt’oggi pressi questi popoli un legame altrettanto forte con questa loro antica madrepatria forse di più di alcuni Veneti stessi, ormai vendutisi a questa italia traditrice e matrigna. Vorrei quasi dire che questi popoli se si ripresentasse un Veneto Indipendente con Venezia logicamente capitale avrebbero da dire di nuovo qualcosa anche loro.